Valerio Massimo Manfredi: "Odisseo il mio idolo fin da bambino"
"Ulisse è un personaggio dal fascino potente e straordinariamente moderno". Rocky, Rambo e l'ultimo Batman sono i suoi eredi. Intervista all'archeologo scrittore ora in libreria con Il mio nome è Nessuno. Il giuramento
"Rocky, Rambo, ma anche l’ultimo Batman, questi eroi dapprima vilipesi, percossi o maciullati dai nemici sui quali finiranno per vendicarsi e trionfare: sono loro gli eredi naturali di Odisseo, o Ulisse che dir si voglia". Nella voce di Valerio Massimo Manfredivibra la passione dell’eterno ragazzo ancora capace di entusiasmarsi alle contese degli eroi, un ragazzo che da sempre accompagna le rigorose ricognizioni, nutrite di sicure competenze storiche e archeologiche, dalle quali nascono i romanzi (venduti in tutto il mondo) dello scrittore modenese. Dal 6 novembre è in libreria per la Mondadori Il giuramento, prima parte del dittico Il mio nome è Nessuno, dedicato all’eroe omerico e già venduto in 40 paesi.
Dopo Alessandro il Grande, Ulisse. Dopo un personaggio storico, una figura del mito. Perché questa scelta?
"Ulisse-Odisseo è il mio idolo da quando ero bambino, un personaggio dal fascino potente e straordinariamente moderno. Non a caso è stato continuamente reinterpretato nel corso della storia, dai tragici greci all’ellenista Licofrone (che lo odia), da Virgilio a Dante, da Shakespeare a Joyce. A questo punto della mia vita ho sentito che, nel mio piccolo, anch’io dovevo correre l’avventura".
Quali tratti d’Ulisse possono farcelo sentire nostro contemporaneo?
"Nel suo vagabondaggio attraverso i miti, Ulisse è il traghettatore dall’epica al romanzo. La sua astuzia della ragione ha continuamente a che fare con l’irrompere delle forze del caos. Sfidarle è sempre stata una delle forme eroiche dell’uomo occidentale, artefice della propria fortuna".
Il giuramento si ferma alla guerra di Troia. Sta già preparando il secondo volume?
"Sì, non volevo lasciare raffreddare la materia e conto d’uscire in primavera. In questi giorni sto lavorando all’episodio di Polifemo.Se sulla prima parte della vita d’Ulisse si può imbastire un racconto abbastanza realistico, la sua odissea del ritorno fra Circi, giganti e sirene ci riporta al mondo caotico del mito: una sfida ulisside per la scrittura".