Dal '600 al '900: collezioni in dialogo ad Abano Terme
Sino al 5 aprile 2021, a Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme, un' importante mostra che mette a confronto due pilastri del collezionismo: la Collezione Bassi Rathgeb e la Collezione Merlini
E' la suggestiva cornice della Villa Museo Bassi Rathgeb di Abano Terme, in un tripudio di affreschi, stucchi e arredi, ad ospitare una mostra di grande interesse, che per la prima volta mette a confronto due prestigiose collezioni artistiche: la Bassi Rathgeb - raccolta eclettica di opere riconducibili al '600-'800 lombardo e bergamasco in particolare - e la nota e celebrata collezione di arte contemporanea di Giuseppe Merlini, una galleria così ampia e ricca di pezzi, da prestarsi a instaurare dialoghi e corrispondenze inedite con opere e luoghi di altre epoche.
Due collezioni sicuramente diverse, ma entrambe costituite da opere dettate dal gusto personale del collezionista e dai rapporti di stima e spesso di amicizia intrattenuti con gli artisti
Il percorso espositivo
Nella villa d'impianto cinquecentesco, rimaneggiata e decorata in epoche diverse, il percorso espositivo si snoda attraverso tre sezioni, che prendono spunto da tre generi artistici: Ritratto, Natura morta e Paesaggio. A queste, si aggiungono due veri e propri «outsider» della mostra, due piccole sculture di Wildt e Fontana.
Per quanto riguarda la prima sezione, tra le tele più emblematiche, sicuramente da segnalare «La moglie di Picasso» di Enrico Baj e il «Ritratto di Federico Martinengo» di Moretto da Brescia, uno dei grandi maestri del primo Rinascimento bresciano.
La sezione dedicata alla Natura morta, partendo dalle celebri raffigurazioni di strumenti musicali del pittore bergamasco Evaristo Baschenis ( appartenenti alla collezione di Villa Bassi), si snoda in un percorso che passa dal vigore sintetico di ascendenza cubista di Severini all'esuberanza coloristica di Guttuso, senza tralasciare Soffici, Tozzi, Melotti, Magnelli, Pirandello, Dorazio, Romiti e Parmiggiani
Infine, nellasuperba partededicata al paesaggio, si tocca con mano la progressiva e affascinante destrutturazione e mutazione delle forme, che, passaggio dopo passaggio, si fanno composizione astratta: qui lo sguardo passa da Tosi e de Pisis per arrivare alle suggestioni eteree di Valentino Vago e Claudio Olivieri e allo spazio senza più traccia di pittura, che affida alla pura fisicità della tela l'iniziativa della forma. Come accade nei «Tagli» di Lucio Fontana, nelle «Pance» di Agostino Bonalumi, nelle «Superfici» di Enrico Castellani
Info pratiche
Da Magnasco a Fontana. Collezioni in dialogo
Museo Villa Bassi, Abano Terme, Via Appia Monterosso 52
Ufficio Stampa: Studio ESSECI