Danny D’Annibale: la sfida “MasterChef” è un passo quasi doveroso
Preparatevi ad immergervi nella mente e nella cucina di Danny d’Annibale… uno dei protagonisti del primo Masterchef Italiano. Per chi non ti conosce raccontiamo come sei arrivato alla finale del più importante contest sulla cucina che ci sia mai stato …Leggi tutto
Preparatevi ad immergervi nella mente e nella cucina di Danny d’Annibale… uno dei protagonisti del primo Masterchef Italiano.
Per chi non ti conosce raccontiamo come sei arrivato alla finale del più importante contest sulla cucina che ci sia mai stato in Italia?
E’ una domanda alla quale mi fa sempre piacere rispondere perché chiudo gli occhi ed in un attimo mi ritrovo bimbo mentre osservo mia madre che prepara una torta, io all’altezza del piano di lavoro con il naso infarinato, avvolto dal silenzio scandito dal suo respiro e interrotto solo dal canto di un gallo in lontananza.
Il mio solenne autoinsignito incarico era quello della “pulizia” della ciotola dall’impasto. (Maledette modernissime spatole in silicone! Quello è un lavoro che un bimbo DEVE fare con le dita!) Cresciuto in campagna, l’essere circondato dal verde mi porta inesorabilmente ad essere attratto dalle piante autoctone ed inizio a maturare un particolare interesse per radici, bulbi e tuberi, trovo in loro un non so che di magico. Poi il pulcino cresce, lascia il nido, diventa uno studente universitario fuori sede e va a vivere da solo nella capitale, dove si rende conto che esistono altre realtà oltre alla sua e che quelle poche piante che conosceva erano solo gocce di un immenso mare.
Inizia, dunque, una maniacale ricerca degli ingredienti fatta di viaggi inconcepibili all’insegna di botteghe sperdute solo al fine di trovare una spezia rara o una verdura dell’altro capo del Mondo… poi il ricorrente dilemma : “ok ora ne sono in possesso, ma cosa ne faccio?” Inizio a giocare come un bimbo e ad annusare, mescolare, sperimentare come uno scienziato pazzo, condividendo di volta in volta le creazioni con gli amici più cari (e coraggiosi)… anche se avevo delle mie certezze ad ogni loro conferma, ad ogni sorriso di consenso, ad ogni ritorno di sensazioni mi sentivo piacevolmente “compiuto”.
Da qui, la ricerca della sfida “MasterChef” è un passo breve e quasi doveroso. Affronto le selezioni presentando fieramente attraverso le mie creazioni il frutto di quello che sono diventato. La selezione alla fase finale è stata dura ed il fatto di averla superata mi ha fatto letteralmente esplodere di gioia ed orgoglio… io che per inseguire un sogno avevo gettato via tutto.
Astrazione di un giardino : Tronchetti di riso Venere con Burrata, Fava Tonka, Uovo marinato e Bananito al Matcha – Insalata di Pera e Avocado in Phyllo con Petali di Tagete, Salicornia e Germogli di rafano rosso, profumata alla Kezia e Grani del Paradiso Baccalà mantecato al latte di Cocco, Crema di Patate Viola, Barbabietola, Arancia, Fiore di cotogno e Voatsiperifery – Gambero rosso di Mazara del Vallo affumicato al Cardamomo con petali di Geranio, semi di Nigella e dadi di Pastinaca
Come hai capito d’essere un fuoriclasse ai fornelli?
Non mi reputo un fuoriclasse, ma di certo sono consapevole di avere una sensibilità diversa dal comune per quanto riguarda l’approccio alla cucina.
Dopo Masterchef come si è sviluppata la tua carriera? Sei uno dei pochi che sta continuando ad avere successo…
Attualmente sono un personal chef ( www.facebook.com/AtHomeWithDanny ), realizzo delle cene private a domicilio, dei piccoli banchetti e tengo dei corsi sulla cucina internazionale. E’ un lavoro che mi piace molto perché mi permette di viaggiare in tutta Italia e di stare a stretto contatto con persone, contesti ed estrazioni diverse, questo non può che essere positivo ai fini di una crescita sia professionale che come uomo: l’unico modo per andare avanti senza inciampare è non credersi mai arrivati al top, ma apprendere nozioni e idee da chiunque, assorbendo tutto come una spugna e rielaborandolo con i propri sentimenti.
Il consiglio più importante che hai ricevuto da ognuno dei 3 giudici?
Dai maestri si impara in ogni momento a prescindere da quello che consigliano. A volte basta un gesto o uno sguardo. Per cui preferisco ricordarli con delle citazioni divertenti che li rappresentano.
Barbieri: “Ma la sai fare la besciamella!?” (Avvicinarmi in punta di piedi alla cucina tradizionale è stata una scoperta interessante!)
Cracco: “Il riso selvaggio è cotto quando scoppia!” (Non si sa mai abbastanza! Ed aggiungerei: nessuno è perfetto!)
Bastianich: “Manca sale in tua torta!” (Adoro la nota salata nei dolci, li rende completi!)
A destra Rêve: Cannolo croccante di riso Thai con tartare di Canocchia, perle di Ume-su, polveri di Cocco e Barbabietola,
spuma di Cipolla rossa di Tropea
Una tua ricetta che potrebbe fare anche una NON cuoca come me? Sappi che fino a ieri cuocevo la pasta nel sugo, direttamente!
Premesso che ( venghino ssjori venghino !) la pasta cotta direttamente nel sugo, ossia “risottata”, la cucinano anche i grandi chef in alcune preparazioni (e quindi da oggi in poi potrai vantarti di cucinare in maniera figa!), provo a proporti un antipasto veloce, semplicissimo e sfizioso che, se ti interessa, sono dispostissimo a cucinare di persona direttamente a casa tua! (sorride):
-Cuoci dei cavolfiori in acqua salata e nel frattempo soffriggi uno spicchio d’aglio in dell’olio extravergine
-Frulli tutto insieme (aggiungendo, se necessario, un po’ di acqua di cottura) molto finemente fino ad ottenere una crema
liscia e morbida della consistenza di un purè di patate molto liquido ( la sera che verrò da te eviterò di frullare anche l’aglio, non si sa mai )
-Sgusci un grosso scampo e lo avvolgi con una fetta di guanciale, lo cuoci per 2 min in forno a 200°C
-Salti 2 pomodorini tagliati a metà in padella con olio, sale e pepe nero ( molto! )
-Disponi una cucchiaiata di crema di cavolfiore nel piatto e ci adagi sopra lo scampo, guarnisci con i pomodorini
…et voilà!
La notorietà cos’ha cambiato nella tua vita?
La notorietà! Nel senso che non è cambiato nulla se non il fatto che ora sono un personaggio noto e prima non lo ero! Quello che ha cambiato la mia vita è stata, invece, la scelta di deviare completamente e definitivamente percorso, passando da squadra, carta da lucido e china a fornelli, pentole e brodo… lo rifarei!
Chi preferisci nell’edizione di quest’anno di Masterchef? E chi proprio non sopporti? (Sii sincero! Non fare il politico.)
NO! Politically correct non so esserlo proprio! Basta leggere i miei post su facebook (www.facebook.com/danny.dannibale) per capire che, al contrario, a volte sarebbe meglio se usassi dei filtri.
West side of my garden : Guancia d’Orata marinata in olio di limone, Cuore di Carota brasato al Pepe di Szechuan, Latte di Mandorla dolce, Crema di Eddoes, Tuorlo e Aglio Coreano
Il mio preferito/spreferito è Maurizio, a tratti troppo bravo per una competizione amatoriale e per questo non mi convince la sua autenticità, lo vedo un po’ troppo sicuro di se. Tra i rimasti in gara mi piacciono molto :
Tiziana (ha delle idee molto interessanti e non la vedo così arrogante come dicono, a me sta simpatica),
Michele (possiede una notevole conoscenza delle materie prime del nostro territorio) e
Nicola (a tratti genio folle… a tratti solo folle, ma ha una buona mano)
La più simpatica Agnese (anche se a mio avviso ci “fa”, ma non ci “è”!), la meno “brillante” ed interessante senz’altro Paola.
Scusami Andrea, ma ne approfitto per ricordare, quanto già faccio ampiamente, che sparare critiche cattive ed offensive gratuitamente sui social network, di sicuro è facilissimo, ma credo sia un atteggiamento sintomo di ignoranza e consentimi di invidia; per fortuna per quanto mi riguarda, tranne rarissimi casi (ma non si può pretendere di piacere a chiunque), io ne sono uscito molto bene.
Mi è capitato di leggere commenti su alcuni miei ex colleghi o anche sui ragazzi della seconda edizione, davvero eccessivi… una cosa è criticare bonariamente e anche ironicamente le scelte di un personaggio (perché non dimentichiamoci che di personaggio si tratta), un conto è andare a minare il privato inveendo sul personale. Assicuro che vivere in quel contesto fatto di una realtà quotidiana completamente deviata (non c’è più casa, lavoro, amore, famiglia, ma solo la master class), con compagni di “vita” non scelti, ma assegnati e consapevoli che anche la persona con cui hai legato di più in fondo è un tuo concorrente, è davvero molto dura e può far emergere a chiunque dei lati caratteriali poco gradevoli.
Wild: Yogurt Greco su Sevai croccanti con Fudge salato all’Anice Stellato, gelatina di Caffè amaro, Arachidi caramellate al Miele di Castagno e Lemon drops
Oltre Facebook, in quali altri social network sei presente?
Utilizzo solo facebook , per il quale nutro un sentimento di amore/odio… Amore perché mi porta clientela e perché tutto sommato risulta essere un passatempo abbastanza piacevole che mi ha fatto conoscere anche qualche new entry interessante nella mia vita. Odio perché, essendo di contenuti molto, forse troppo, leggeri spesso risulta molto difficile riuscire a concretizzare i concetti più semplici. Sono iscritto a twitter, ma non l’ho mai usato. Non ho mai iniziato a capire come funziona per pigrizia, o forse non avevo tutto sommato l’interesse di farlo… o forse, ancora, non credo di poter trasmettere nulla di interessante in 140 caratteri. (Secondo me potresti invece, prova e vedrai che te ne innamori…)
Per questo trovo molto interessante Instagram, credo che, nella maggioranza dei casi, le immagini parlino più di chilometri di parole e per cui trovo sia un modo immediato, pulito, e fortemente comunicativo per esprimere concetti e stati d’animo senza incappare nel peggior pregio/difetto dell’uomo: la parola. LinkedIn è il prossimo passo.
Progetti imminenti e progetti futuri?
Credo di essere composto da due parti una Yin rappresentata da un fisico vergognosamente pigro ed una Yang fatta di una mente iperattiva ai livelli della non-normalità per cui ti rispondo ” Progetti? Si Tanti, troppi!”: Sto lavorando per la realizzazione di eventi che fondano insieme la cucina e le varie forme d’arte grafica e sonora. Sto scrivendo un libro di ricette molto particolari che mi rappresentano a pieno, di cui però non rivelo oltre. Sto collaborando con un prestigioso studio di design di Roma al disegno di una linea di piatti ed accessori per la tavola che avrà la mia firma e… tanto altro a lungo termine
Sei felice?
Per uno inquieto d’animo e perfezionista come me questa è una parola così astratta e apparentemente irraggiungibile… tutto diventa nel corso del tempo sempre il contrario di tutto, faccio delle cose che mi sembrano bellissime e poi a mente fredda riesco a trovarci mille difetti… c’est moi! Per cui felice direi di no, ma arzigogolatamente sereno si!