I 10 album rock più pazzi di sempre: quando gli artisti vanno fuori strada
I dischi che hanno lasciato a bocca aperta critica e fan. Orrori o capolavori incompresi?
Quando gli artisti cambiano per volontà di stupire o di fare qualcosa di diverso da quello che il pubblico si aspetta da loro si entra nel bizarro mondo della stravaganza a tutti i costi.
I più grandi nomi del rock non si sono sottratti a questo destino, cioè quello di aver pubblicato un album inaspettato, lontano dal sound dei vecchi successi, spiazzante e qualche volta pure inascoltabile.
Qui di seguito la TOP TEN degli "album monster". Che non sono piaciuti a nessuno tranne che a una manciata di irriducibili hardcore fan.
10) KIss . The Elder - 1981: con la complicità del producer Bob Ezrin (The Wall dei Pink Floyd) la band entra nel mondo dei concept album. Questo parla di un fantomatico Consiglio degli Anziani, di eroi che salvano il mondo tra fanfare, arrangiamenti orchestrali, cori epici e qualche chitarra. Il flop in classifica fu micidiale, eppure per molti Kiss fans The Elder è uno dei capolavori della band.
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9) Neil Young - Trans - 1982: Sintetizzatori, vocoder, voci robotiche e suoni a metà strada tra Devo e Kraftwerk (ASCOLTA ). Un salto nel buio inaspettato quello di Neil Young, sostanzialmente ignorato dalla stampa ma anche dai fan. Col senno di poi si può dire che un'intuizione c'era: le canzoni parlavano di un mondo oppresso dalla tecnologia.
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8) Chris Cornell - Scream - 2009: Buco nell'acqua per l'ex frontman dei Soundgarden che, prodotto da Timbaland, si lancia verso il pop elettronico con risultati quantomeno discutibili. Nelle prime settimane il disco vende 26 mila copie, poi scompare dalle classifiche senza alcun rimpianto.
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7) Bob Dylan - Knocked out loaded - 1986: otto canzoni in tutto. Tre cover, tre collaborazioni e due brani scritti da Dylan. Un disco che quasi nessuno ha salvato in sede di recensione. Rock scialbo e senza lampi di genio. E a poco serve la presenza di Ron Wood e Tom Petty. Anche i grandi prendono cantonate. Grosse.
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6) Duran Duran - Thank you - 1995: a un certo punto dei Novanta, Simon Le Bon e soci decidono di incidere cover d'autore. E senza rete si buttano su canzoni "impossibili" come Perfect Day di Lou Reed, Cristal Ship dei Doors o Thank you dei Led Zeppelin (ASCOLTA ). Non esattamente una buona idea. Il disco, a tratti imbarazzante, passa e va senza lasciare traccia: meglio così.
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5) Van Halen - Van Halen III - 1998: un disco decadente da fine corsa con Gary Cherone degli Extreme alla voce. Deludente in classifica, è il classico album non a fuoco di una band che non sa bene in che direzione andare. Scadente anche il songwriting, lontano anni luce dai colpi di genio dei dischi precedenti.
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4) Lou Reed - Metal machine music - 1975: un doppio album rumorista, il primo vero noise album della storia del rock. Dal punto di vista della sperimentazione è un capolavoro assoluto. Quel che lo rende inaccessibile è il sound che è sì una visione del futuro, ma non è fruibile. Si dice anche che il disco fosse un dispetto di Reed alla sua casa discgrafica che gli chiedeva di essere più commerciale.
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3) Metallica - St.Anger - 2003: l'idea originale era quella di fare un disco roots per catturare il suono di una grande band che suona in cantina. Il risultato sono 75 minuti di sostanziale caos sonoro con suoni pessimi. Su tutti si staglia quello della batteria di Lars Ulrich, qui in versione bidone di latta. Quasi impossibile da ascoltare tutto di seguito. Esperimento fallito.
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2) The Rolling Stones - Still Life - 1982: Jagger e compagni sono da sempre adrenalina pura, energia coinvolgimento. Ecco, l'esatto contrario di questo insipido live album che ha il calore di un secchio di plastica. Gli Stones in letargo, freddi, distanti, svogliati. Ma qualcuno l'avrà riascoltato prima di metterlo in circolazione?
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1) Elvis Presley - Having fun with Elvis on stage - 1974: un disco-scherzo che non contiene canzoni, ma solo parlati di Presley durante i concerti, registrati nello spazio tra un brano e l'altro (ASCOLTA ). Battute, giochi di parole e amenità varie. L'album fu una trovata commerciale del manager di Elvis e venne venduto per anni esclusivamente ai concerti del re del rock. Solo successivamente fu pubblicato dalla RCA (non è mai stato ristampato in cd).