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... Difenderci dai narcisisti è possibile?

Quali strategie possiamo utilizzare per difenderci dal bombardamento dei narcisisti?

Nel Fucking Monday ho parlato a lungo dei narcisisti e dei metodi che utilizzano per “mettere sotto” colleghi, partner o amici.

Per molti soggetti con questa tipologia di carattere (o disturbo di personalità) l’obiettivo è quello di esercitare un potere sugli altri, spesso di matrice manipolativa (o più raramente di matrice coercitiva o violenta).

Mi è capitato di incontrare persone che sotto sotto invidiano i narcisisti … che appaiono sicuri di loro stessi  e che non “devono chiedere mai”, ma … dietro il macho, molto spesso, si cela un micio. Il narcisista non è realmente come appare, anzi … spesso dietro le manipolazioni e l’aggressività si nasconde un profilo fragile e insicuro. In questo e i prossimi post, tratteremo di questo: di come difenderci dagli attacchi e dalle manipolazioni dei narcisisti … in altre parole di come cavarsela quando nella nostra vita siamo a contatto con chi … vuole “metterci sotto”. Le dimensioni sociali trattate in questo post saranno tre, quella amicale, quella lavorativa e (ahimè) quella sentimentale.  

Partiamo a questo punto dall’”ABC” della manipolazione: i narcisisti tendono a far distorcere alle loro vittime il concetto stesso di “normalità”. Per esercitare potere devono (un po’ come farebbe un prestigiatore) far  apparire normale qualcosa che normale proprio non è.

Wikipedia definisce il Gaslighting nel seguente modo: “è una forma di violenza psicologica nella quale false informazioni sono presentate alla vittima con l'intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione.”

Facciamo un esempio pratico. Nel vostro ufficio il collega o il capo narcisista vi convincono che determinati comportamenti sgradevoli  (rivolti contro di voi) in realtà sono giusti e normali. Potrebbe ad esempio trattarsi di un eccesso di lavoro, di scorrettezze, di comportamenti avversativi, di infrazioni, di umiliazioni ecc. Nonostante questi fenomeni siano aberranti, il narcisista cercherà di farli apparire come se fossero normali. In altri casi addirittura potrebbero essere motivati come “terapeutici!”. “Ti ho trattato male davanti a tutti perché così ti aiuto a svegliarti!” … inutile dire che “l’umiliazione terapeutica” esiste solo nel cervello del narcisista! Non c’è niente di terapeutico nell’essere umiliati in ufficio per futili motivi!

Nelle amicizie la situazione è similare. Il narcisista normalmente chiede al suo “amico” di sacrificarsi o di subire comportamenti sgradevoli, avversativi, umilianti, prevaricanti ecc. ecc. Ovviamente non possiamo definire un rapporto di amicizia sano quello fra un narcisista e … la sua vittima!

Nel campo sentimentale la situazione si complica ulteriormente in quanto la compenetrazione emotiva è maggiore. E’ ovvio che in una coppia siamo più coinvolti rispetto al lavoro o ad una amicizia. Il narcisista normalmente tende a esercitare una forte influenza (nefasta) sul proprio partner, con il risultato che spesso il legame diviene profondamente malsano …  e purtroppo fottutamente invischiante! Molte vittime hanno grandi problemi a prendere le distanze dal partner Narciso. 

La tecnica del Gaslighting frequentemente viene utilizzata dal narcisista per normalizzare le angherie che infligge agli altri. Questa tecnica tende ad insinuare nella vittima il dubbio relativamente al proprio metro di giudizio … col risultato di un disorientamento, e la tendenza ad assoggettarsi!

Nel lavoro quindi, nonostante le insopportabili angherie, il narcisista ricorrerà a generalizzazioni del tipo: “sul lavoro è normale soffrire! Non siamo mica qui a divertirci!”. “Oggigiorno tutti sono costretti a lavorare fino a sera!”. “Stavo solo scherzando quando ti ho dato del cretino davanti a tutti!” ecc.

Nell’amicizia invece le generalizzazioni spesso vertono sui valori o sui luoghi comuni. “Per un amico si dovrebbe fare di tutto!”. “Se non lo fai che amico sei?”. “Non ti stavo umiliando, stavo solo scherzando!”

Nella relazione affettiva il narcisista tende a motivare le sue azioni dietro una sua presunta o vera sofferenza … o dietro ai sentimenti da lui provati. In ogni caso i comportamenti vengono giustificati celandosi dietro il proprio stato d’animo … ovviamente a scapito di quello del partner! Ogni angheria trova quindi una giustificazione e un senso (per quanto abietta o crudele che sia). Le storie con i narcisisti frequentemente sono caratterizzate da una forte asimmetria, il potere spesso è molto più sbilanciato da una parte … e la vittima come possiamo immaginare è quella che ne ha pochissimo!

Le affermazioni del narcisista che pratica la tecnica del Gaslighting tendono a sminuire la percezione di disagio della vittima, sono infatti frequenti affermazioni del tipo: “Questa cosa è accaduta solo nella tua testa!”, “Non è andata assolutamente così!” , “Sei pazzo!”.

La vittima alla finisce per avere la sensazione che la sua percezione sia sbagliata … mentre quella del narcisista appare spesso e volentieri appare come quella corretta. A volte per accettare determinate situazioni tendiamo a “normalizzarle”. Il cervello per non farci scappare a gambe levate ci suggerisce di accettare ciò che ci accade … come se fosse nella norma!  D’altronde se restiamo a farci massacrare dobbiamo pur trovare una giustificazione! Questo meccanismo si chiama “gestione della dissonanza cognitiva” … e in questi casi fa più danni della grandine!

Il meccanismo è più o meno questo: Sono in una situazione che mi crea sofferenza. Il mio partner è un vero stronzo con me, ma non riesco a prenderne le distanze. A questo punto si crea una dissonanza nel mio cervello: una parte di me vorrebbe scappare a gambe levate, ma di fatto non riesco a mettere in pratica una fuga. Per  giustificare quindi la permanenza in questa sorta di olocausto il cervello deve addurre delle motivazioni … nessuno normale di testa accetterebbe una sofferenza gratuita! Le storie che le persone si raccontano per continuare a subire angherie possono essere le più svariate: “lui ha bisogno di me”, “ma lo amo!”, “Ha sofferto tanto!”, “Non troverò mai nessun’altro!”, “Riuscirò a cambiarlo grazie al mio amore!”. Inutile dire che in questo caso la dissonanza cognitiva ci induce ad egire contrariamente a quelli che sono i nostri bisogni! 

In altre parole: per quanto folle sia il mondo nel quale ci trascina il narcisista, noi lo accettiamo come se fosse normale! … E la nostra percezione di normalità va letteralmente a puttane!

Come difendersi quindi da questa strategia devastante? La chiave sta nel legarsi a doppio nodo alla nostra percezione di realtà. In questo meccanismo di ancoraggio ricorrere alle persone “sane” della nostra vita è fondamentale. Non è un caso che il narcisista tenda ad allontanare la sua vittima da parenti e amici. Il narcisista non appare manipolatore fin dall’inizio. Quando tuttavia avvengono i primi comportamenti “strani” è opportuno parlarne con le persone care, ascoltare i loro feedback …  e mantenere la testa aperta al confronto. Nel momento in cui difendiamo a spada tratta “l’altro” … o le nostre contromisure non superano mai la sterile lamentela, è giunto il momento di farci qualche domanda. Forse stiamo scivolando nelle mani di un … narcisista?

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Matteo Marini