Caro vita, in fumo 90 miliardi di risparmi
I tassi di interesse della Bce continueranno ad alzarsi per tutto il 2023, costringendo così le famiglie italiane a erodere i risparmi per far fronte alle spese di tutti i giorni
La sfrenata corsa ai prezzi e la perdita di potere di acquisto stanno minando la capacità di risparmio delle famiglie italiane che continua ad essere messa sotto pressione. Secondo un’ultima rilevazione fatta dalla Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) alla fine del primo trimestre del 2023 per far fronte al caro vita si sono bruciati ben 89,5 miliardi di risparmi. Una somma che è destinata a crescere visto che i tassi di interesse della Bce continueranno ad alzarsi per tutto il 2023 e l'inflazione scende, ma troppo lentamente.
Energia e materie prime
I prezzi delle materie prime sembrano essersi relativamente stabilizzati nel primo semestre 2023, dopo la forte crescita registrata nel 2022. L'andamento dei mercati energetici ha dunque fatto registrare delle quotazioni all'ingrosso del gas in netto calo, negli ultimi tre mesi, grazie ad un'offerta abbondante rispetto alla domanda. Discesa che però ha visto uno stop nel mese di giugno, anche a causa di qualche criticità dovuta all'indisponibilità di alcune infrastrutture produttive norvegesi.
In bolletta i prezzi rimangono comunque sostenuti. Arera ha infatti stimato, nella sua ultima rilevazione, che in termini di effetti finali la spesa per la famiglia-tipo nell'anno, compreso tra il 1° ottobre 2022 e il 30 settembre 2023, sarà di circa 1.150 euro, +7,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1° ottobre 2021- 30 settembre 2022). Dati che fanno capire come per il momento rimane ancora rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie più povere.
Per il trimestre estivo, nonostante non ci dovrebbero essere particolari tensioni sul mercato europeo, l’aumento della temperatura potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel possibile incremento della domanda, che potrebbe determinare un conseguente rialzo dei prezzi. Questa dinamica si potrebbe verificare soprattutto se la domanda di GNL dei due principali importatori asiatici (Cina e Giappone) dovesse mostrare segnali di forte recupero.
Per quanto riguarda invece gli energetici non regolamentati che includono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, la ricarica elettrica per auto, i combustibili per uso domestico non regolamentati, il gas di rete per uso domestico mercato libero e l’energia elettrica mercato libero, nel mese di giugno si è osservata una frenata dei prezzi. Secondo i dati Istat, per il gas di città e quello riferibile al mercato libero si è passati da un + 50,8% di maggio ad un +28,8% di giugno, facendo di fatto registrare un calo di quasi il 14%. Stessa dinamica per l’energia elettrica mercato libero che ha visto un calo del 9% su base mensile, dei prezzi della benzina (da -1,3% a -9,6%) e del gasolio usato dai mezzi di trasporto (da -8,7% a -14,4%).
Vista dunque la dinamica, Mr prezzi, nei giorni scorsi, ha chiesto spiegazioni alle compagnie aeree in merito alla questione del costo dei voli. I biglietti, specialmente per alcune tratte, hanno infatti visto un aumento del 50%, a fronte di un calo sul prezzo della materia prima. Molte compagnie aeree si sono giustificate dicendo che il carburante usato è stato acquistato un anno fa e dunque il costo del biglietto non può rispecchiare il calo attuale. Spiegazione che lascia poco soddisfatti e vede la prossima riunione della Commissione sui prezzi fissata per il 20 luglio.
Alimentari: carrello bollente
Continua la discesa dei prezzi del carrello della spesa ma i dati restano comunque alti. A maggio la crescita tendenziale dei prezzi dei beni alimentari è stata pari a +11,2%, mentre a giugno del +10,7%. Dati sicuramente in calo ma che non fanno ancora tirare un sospiro di sollievo alle famiglie italiane. A maggio, stando ai dati di Mr Prezzo, prosegue la fase di ribasso dei prezzi all’ingrosso dei beni agroalimentari, guidati in particolare dagli alimentari lavorati (farine, riso, formaggi, oli di semi). Tra i freschi, diffusi cali per le carni mentre si osservavano rialzi per latte, carne di pollo e, soprattutto, frutta primaverile e ortaggi. Stessa dinamica per i prezzi al consumo. I beni alimentari hanno infatti registrato un altro rallentamento (da +11,8% a +11,4%; +0,9% il congiunturale). Il trend al ribasso si mantiene anche a giugno, grazie soprattutto alla decelerazione dei prezzi degli alimentari lavorati (che passano da +13,2% a +11,9%). Sale invece il costo per i vegetali freschi che passano da un +13,8% ad un +18,8% e della frutta (da +6,5% a +8,4%).
Dinamiche, sia per quanto riguarda i beni energetici, nel loro complesso, che gli alimentari che continuano dunque a far registrare una discesa dei prezzi. Il livello però continua a rimanere particolarmente elevato chiedendo alle famiglie italiane di continuare a erodere, chi ne ha la possibilità, i risparmi per far fronte alle spese di tutti i giorni.
TUTTE LE NEWS DI PANORAMA
L'inflazione frena, ma la Bce pensa ancora ad aumentare i tassi
La Bce non si ferma: tassi rialzati di altri 25 punti
- Inflazione e materie prime schizzano. L'Ue continua con il protezionismo ›
- Riflessioni critiche sulle materie prime critiche ›
- Bce, nuovo rialzo dei tassi, anche se fa solo danni all'economia ›
- L'Europa si ribella alla linea dura della Bce e della Lagarde ›
- Nel 2023 gli italiani hanno risparmiato, altri 80 mld. Investendoli - Panorama ›