Da Fiat a Stellantis, tutte le fusioni degli Agnelli
La fusione con PSA è solo l'ultimo tassello di un'opera di ingegneria diplomatica che dura da oltre un secolo
Fabbrica Italiana Automobili Torino: già dal suo acronimo Fiat, nel 1899, si presentava al mondo come la quintessenza dell'italianità industriale con quell'orgoglio e quella consapevolezza del genius loci tecnico progettuale che ha accompagnato l'intera storia della casa automobilistica torinese.
Un sogno lungo un secolo
Se oggi il sogno creativo di quel gruppo di imprenditori italiani guidati da Giovanni Agnelli si è trasformato nella quarta più potente casa automobilistica mondiale grazie alla fusione con la francese PSA (dando vita a un colosso da 44 miliardi di capitalizzazione borsistica, con fatturato stimato da oltre 180 miliardi di euro e circa 8,1 milioni di veicoli prodotti all'anno) bisogna dire grazie alla vocazione cosmopolita di Fiat che, sin dalla sua fondazione, ha guardato all'estero favorendo sinergie e fusioni che ne hanno determinato successi e crescita (oltre che crisi e tracolli)
1908
Gli Agnelli in primis hanno intuito sin dal principio che puntare solo al mercato nazionale non sarebbe stato sufficiente per portare Fiat nel ghota dell'industria automobilistica.
Aprire e aprirsi all'estero, quindi, ha fatto da subito parte del DNA del Lingotto. Basti pensare che già nel 1908, nove anni dopo la fondazione, Fiat ha inaugurato la sua prima fabbrica nello Stato di New York, dove per qualche anno è stata costruita una vettura chiamata Fiat 1 Fiacre, usata principalmente come taxi di un certo lusso.
1967-69
Il motto "l'unione fa la forza" ha permesso, nel tempo, a Fiat di realizzare una serie di matrimoni logistici dalla storia più o meno felice.
Tra il 1967 e il 1969, ad esempio, la Fiat ingloba la OM di Brescia, la Autobianchi e la Lancia acquisita dal gruppo Italcementi.
Nel 1968, invece, il gruppo ha acquisito una partecipazione di minoranza nella francese Citroen, controllata dalla famiglia Michelin che aveva ottimi rapporti di amicizia con gli Agnelli, oltre che di fornitura col gruppo Fiat.
In questo caso il "matrimonio" è durato molto poco visto che dopo quattro anni di assedio alla casa francese gli italiani si sono dovuti ritirare a causa del ferreo no alla fusione posto dall'allora presidente transalpino Charles De Gaulle, strenuo difensore della "francesità" dei beni nazionali.
Le strade di Fiat e Citroen però sarebbero state destinate a ricongiungersi visto che Citroen nel 1974 è stata rilevata e fusa in quello che oggi si chiama Groupe Psa, novello sposo proprio di FCA.
1986
Altro momento epocale nella storia di Fiat è stato l'acquisto di Alfa Romeo nel 1986, uno storico e pregiato marchio finito nel gruppo Iri nel 1933. In quel momento per Alfa Romeo era molto difficile pensare a un futuro indipendente in un settore nel quale erano richiesti sempre più capitali e sempre più investimenti all'estero.
1988
Fiat, nel 1969, aveva messo le mani anche sul 50% di Ferrari, ma per arrivare a detenere il 90% della quota della casa di Maranello Fiat avrebbe dovuto aspettare fino al 1988.
In questo caso il "figlio" è diventato più forte del "genitore" e nel 2016 Ferrari si è scorporata da Fiat ed è tornata ad essere una società indipendente rimanendo però sotto il controllo della famiglia Agnelli-Elkann attraverso la holding Exor.
1993
Anche Maserati è entrata a far parte del gruppo che l'ha acquisita per strapparla a un momento di grande difficoltà e per rilanciare l'alta gamma di lusso delle sue serie.
2005
Il nuovo millennio si è aperto sotto la guida di Sergio Marchionne, l'uomo ritenuto responsabile della rinascita del gruppo automobilistico italiano e del suoprofondo rinnovamento. A Marchionne, ad esempio, si deve lo storico accordo con General Motors in un momento in cui Fiat perdeva 5 milioni al giorno. Nel 2000, infatti, Fiat e il marchio di Detroit avevano firmato per l'acquisizione dell'azienda torinese. Allora, però, i conti del Lingotto non erano tanto in rosso come nel 2005 e GM, a quel punto, era pronta a tutto pur di non prendersi carico di un cavallo zoppo. Marchionne, quindi, è riuscito a far cancellare la put option in cambio di 2 milioni di euro, denaro poi servito per realizzare la nuova 500 e rilanciare Fiat.
2009- 2012
Altro colpo da maestro di Marchionne è stato quello di acquisire l'americana Chryster in profonda crisi. Nel 2009 Fiat ha preso il possesso del 20% della quota che è salito al 53,5% nel 2011 e al 58,5% nel 2012.
2014
Marchionne ha terminato il suo progetto realizzando l'acquisizione del 100% di Chrysler e dando vita alla nuova FCA Fiat Chrysler Automobiles.
2019
Il 27 maggio 2019 FCA, in forte espansione, è tornata all'attacco di Renault proponendo una fusione al gruppo francese. Se l'affare fosse andato in porto si sarebbe creato il terzo gruppo automobilistico al mondo. Il piano prevedeva la creazione di una newco che avrebbe avuto il 50% delle quote FCA e il 50% delle quote Renault. L'affare però svanì per il veto dell'Eliseo.
La mancata intesa con Renault direzionò i vertici di FCA verso l'altro colosso francese, PSA con la quale si raggiunse l'accordo perfezionato in queste ore già un anno fa.
2020
Con il via libera della Commissione Ue è nata Stellantis, la quarta casa automobilistica al mondo figlia della fusione per FCA e PSA.
Dopo oltre un secolo il glorioso acronimo della Fabbrica Italiana Automobili Torino esce di scena.
Lancia Fulvia Berlina del 1969, anno di acquisizione del marchio di Chivasso da parte del gruppo Fiat (Archivio storico Lancia)
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