2022, l'anno orribile per le criptovalute. Ed anche il 2023 si prospetta grigio
Rendimenti in calo e scandali giudiziari. Per Bitcoin e simili il 2022 è stato un anno da dimenticare. Ed il futuro non sembra essere roseo
Si chiude con l’arresto di Sam Bankman Fried ( rischia fino a 100 anni di carcere), ex guru delle criptovalute, il fondatore dell’ exchange ( borse valori per scambiare criptovalute) Ftx, miserabilmente fallito sotto il peso di 30 miliardi di dollari bruciati in poche ore, quello che senza nessun timore di smentite, può essere definito come l’annus horribilis delle valute digitali, giusto per rendere omaggio ad una celebre frase della regina di Inghilterra recentemente scomparsa.
Fino a pochi giorni fa l’eccentrico giovane stramiliardario, che invitava alle sue conferenze ospiti eccellenti, come l’ex presidente americano Clinton e quello britannico Blair (dietro pagamento di compensi milionari) o astri dello sport e della moda, come la modella brasiliana Giselle Bundchen, si offriva come il salvatore di un settore, che da qualche mese sembra fare acqua da tutte le parti, con fallimenti a catena, che stanno minando alle fondamenta il mondo nato intorno al Bitcoin, la capostipite delle valute digitali. Il Bitcoin il sogno di una moneta senza controllo e senza intermediazioni, nata dalle ceneri della crisi finanziaria del 2008 e che paradossalmente sembra inesorabilmente ripercorrere proprio quei crack che diedero l’avvio ad una delle peggiori crisi finanziarie del secolo.
Eppure per le criptovalute il 2021 invece era stato un anno record, che ha portato la capitalizzazione totale del mercato a superare i 3 mila miliardi ( ora si trova poco sopra gli 850 miliardi ) con bitcoin arrivato a sfiorare i 70.000 dollari di valore. In quel momento alcune importanti banche d’affari, come Morgan Stanley e Goldman Sachs, facevano previsioni sulle quotazioni del bitcoin sopra i 100.000 dollari entro la fine del 2022. ma si sa le previsioni sono fatte per essere smentite. Ed alcuni ora arrivano a pensare che per il mercato delle criptovalute possa ripetersi quello accaduto con le dot.com agli inizi degli anni 2000. E questi presagi sembravano trovare un primo riscontro, quando a maggio si è verificato il fallimento miliardario della criptovaluta Luna, fondata dal coreano Do Know, ora ricercato dall’ Interpol, per bancarotta fraudolenta e riciclaggio, che ha fatto temere per qualche giorno il crollo dell’intero comparto e che ha fatto fallire a catena decine di aziende colpite da una grave crisi di liquidità.
Poche regole, pochissimi controlli, un regime fiscale poco chiaro, ha permesso il proliferare di centinaia di aziende costruite sul nulla, che hanno creato imperi multimilionari, poi crollati in poche ore. Una situazione che inevitabilmente ha minato la credibilità del mercato e messo a rischio i risparmi di migliaia di investitori. Le autorità finanziarie di mezzo mondo, Sec in testa, da tempo lamentano le difficoltà anche solo a reperire informazioni sulla composizione societaria di queste aziende tecnologiche, che hanno spesso la loro sede in paesi offshore, come Singapore, Seychelles o Bahamas ( dove appunto è stato arrestato il ceo di FTX). La stessa Binance il più grande exchange al mondo, ha sede alle Cayman e due anni fa la Fca ( la Consob inglese) ne ha vietato l'operatività sul suolo britannico. Il presidente americano Biden ha emesso a marzo un ordine esecutivo per invitare il Congresso statunitense a legiferare sulla materia, ma fino ad ora si è rimasti alle semplici proposte e a colloqui informali. E secondo alcuni esperti il peggio potrebbe ancora arrivare. Un crollo del mercato potrebbe, secondo le autorità, mettere a rischio la stessa stabilità finanziaria tradizionale. Per questo motivo, secondo gli esperti nel nuovo anno arriverà certamente una stretta sulle regole per i mercati crypto ( auspicata da molte delle società sane del settore ), che probabilmente provocherà nuovi sconquassi, eliminando dal mercato le aziende meno trasparenti. Difficile però capire esattamente quali effetti si potranno avere sui valori di un mercato, che fa della volatilità una delle sue caratteristiche peculiari. Gracy Chen ceo di uno degli exchange con i maggiori tassi crescita degli ultimi mesi, Bitget, fresco sponsor della Juventus e di Messi ( le aziende di criptovalute hanno investito moltissimo per attirare le giovani generazioni, sponsorizzando i maggiori eventi sportivi al mondo, calcio in testa) ha tracciato un quadro assai dettagliato su quelle che possono essere le prospettive delle criptovalute nel prossimo anno." L'esperienza negativa di FTX ha dimostrato ancora una volta che la regolamentazione e la trasparenza degli scambi centralizzati di criptovalute è un passo necessario verso un mercato sicuro e sostenibile. Il GAFI, l'Unione Europea e molte altre istituzioni di regolamentazione sono già pronte a rafforzare i controlli” dice Chen. Malgrado i tanti fallimenti verificatosi, il ceo di Bitget è sicura che la finanza decentralizzata avrà ancora un futuro davanti a sè, “Dopo aver osservato tre importanti eventi di insolvenza quest'anno, tra cui Luna, Three Arrows Capital e Alameda Research, l'attività di prestito centralizzata è stata ulteriormente smentita e la fiducia delle persone e la domanda di "prestiti decentralizzati" aumenteranno ulteriormente, inaugurando così opportunità a lungo termine e innovazione per la finanza decentralizzata (DeFi). Ciò porterà alla scomparsa della maggior parte delle attività di prestito centralizzate”. Quello che appare comunque certo è che il mercato rimarrà assai volatile nei primi mesi del 2023, ma come sostiene il ceo di Bitget, i dati mostrano comunque un interesse ancora alto tra gli investitori istituzionali nel settore malgrado un forte calo nell ultimo periodo. Gli investimenti in criptovalute e attività ad esse correlate, nel terzo trimestre sono stati di 879 milioni di dollari, l’importo più basso registrato dal secondo trimestre dello scorso anno, secondo i dati emersi dal rapporto della società specializzata in ricerche ed analisi finanziarie, Pitchbox. Malgrado ciò però, il report ha registrato come un totale di 6,5 miliardi di dollari siano stati riversati nel settore delle criptovalute negli ultimi 12 mesi, superando di gran lunga il settore spazio più sostenuto, ovvero il fintech, che ha raccolto 2,7 miliardi di dollari. In un’intervista con Reuters, Mathew McDermott, un dirigente di Goldman Sachs, avrebbe affermato che le grandi banche stanno vedendo una grande opportunità nel settore degli asset digitali ed intendono acquisire diverse società del settore, colpite dal crollo di FTX. Il dirigente ha aggiunto che l’azienda sta attualmente valutando l’acquisizione di diverse società, che ora vengono valorizzare ad “un prezzo più ragionevole”. Insomma il 2023 alla fine potrebbe quindi essere ancora un anno di luci ed ombre. Probabilmente si vedranno ancora dei fallimenti e la volatilità la farà da padrona, considerando anche le difficili condizioni economiche generali, ma forse chi è già pronto a celebrare il de profundis per Bitcoin & C ( come già accaduto nel 2017 durante il primo grande crollo del mercato delle criptovalute) potrebbe essere prontamente smentito dai fatti.