A Micam il futuro del calzaturiero italiano
Il meglio dell'offerta mondiale tra atmosfere vintage e designer emergenti
Se il colosso mondiale del lusso Lvmh ha deciso di concentrare in Italia, e precisamente a Riviera del Brenta, la produzione di tutte le calzature di alta gamma dei suo molti, mitici brand qualche ragione ci sarà: e la ragione è che l’eccellenza manifatturiera dei calzaturifici italiani fa bella mostra di sé, dal 12 febbraio, alla Fiera di Milano, a Rho Pero, per una rinnovata edizione del Micam, storica esposizione del settore che quest’anno è chiamata a contribuire a un necessario riscatto.
Sì, perchè delle 1405 aziende presenti, le 795 italiane non si sono lasciate alle spalle un 2016 da incorniciare, anzi! L’anno si è chiuso, per il settore, con una flessione dei livelli produttivi del 2% e nuove tensioni sul fronte occupazionale, dove il totale dei dipendenti – ancora molto numeroso: 76.744 unità in 5000 aziende – ha però registrato un piccolo saldo negativo.
Cosa succede alla calzatura italiana? Bella e “ben fatta” lo è sempre stata e lo è tuttora. E dunque? “Dobbiamo fare sistema”, risponde Annalisa Pilotti, l’imprenditrice marchigiana che presiede l’Associazione nazionale delle imprese calzaturiere, “perché davvero oggi fare sistema tra i player dell’industria della moda rappresenta una priorità urgente e non più rinviabile. Ma proprio in questo senso credo che la sfida del Micam muova un passo importante. In uno scenario globale veramente complesso e difficile, che obbliga tutti i soggetti del mercato a pensare in modo nuovo le proprie strategie di posizionamento, theMICAM – che già nel nome, inglesizzato, vuol sottolineare la propria vocazione globale - rimane leader indiscusso a livello mondiale” .
Di qui il “restyling” della manifestazione: “Era una delle priorità del mio mandato presidenziale”, continua Pilotti: “Abbiamo voluto un cambiamento strutturale che si concretizza in un’ottimizzazione del layout espositivo per facilitare la visita dei buyer, accompagnato in modo coerente da un importante investimento sulle identità visual dei padiglioni 1 e 3. Il risultato è stata la creazione di aree tematiche e merceologiche valorizzate in modo determinante: un lavoro da cui trarranno beneficio domanda e offerta in fiera, le due componenti fondamentali di theMICAM”.
Tra gli stand il meglio dell’offerta mondiale. Fendi, Ferragamo, Gucci, Prada e Tod’s aderiscono al un progetto “per fare sistema” e sono gli attori principali della nuovissima Fashion Square, area avveniristica dedicata esclusivamente ai marchi più prestigiosi del salone, collocata nel padiglione 1 all’interno del segmento “Luxury”. Inoltre si sono prestati quasi a far da tutor ai designer emergenti, collocati in una nuova area a ridosso dei big.
Una certa atmosfera “vintage” intende a sua volta sottolineare il valore della tradizione. Sempre nell’area “luxury”, ad esempio, è stato allestito un autentico “Barber Shop” - in partnership con Proraso - tre postazioni da barbiere con arredi vintage gestito da Italian Style Factory, nota barberia di Seveso che offre ai visitatori, previa prenotazione, un servizio di rasatura tradizionale o regolazione di barba e baffi gratuitamente. Accanto, due postazioni “Sciuscià” che, tra scaffali pieni di lucidi e spazzole, lustrano le scarpe di tutti coloro che lo desiderano.