Affitti estivi, 7 consigli utili per evitare le truffe online
Un vademecum della polizia, tra le altre cose, mette in guardia su prezzi, foto e descrizioni delle abitazioni da locare via Internet
Le tanto attese vacanze estive sono ormai imminenti per tanti e per qualcuno più fortunato sono magari già realtà. Niente di peggio allora che vedersele rovinate da qualche sgradita sorpresa in cui si può incappare quando in particolare si affitta una casa vacanze a distanza, ossia utilizzando internet. Proprio per mettere in guardia milioni di vacanzieri su questi rischi, la Polizia ha deciso di rendere pubblico un vademecum che fornisce consigli pratici proprio per evitare possibili truffe. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
1 - Ok, il prezzo non è giusto
Il primo avvertimento riguarda richieste economiche che possono apparire fuori mercato. Un prezzo troppo basso infatti, dovrebbe farci subito scattare un campanello d’allarme e farci quantomeno verificare che non si tratti di una bufala. In ogni caso, dubitare di offerte troppo allettanti sarebbe cosa buona e giusta.
2 - Foto, quando il troppo storpia
Se si ha l’impressione che in effetti la foto messa a corredo dell’abitazione che vogliamo affittare possa essere fasulla, la polizia consiglia un semplice test. Basta trascinare oppure copiare e incollare la foto in questione su Google Immagini, e verificare effettivamente a cosa faccia riferimento quello scatto. In questa maniera si potrà scoprire in modo semplice se la foto in oggetto proveniva semplicemente da qualche altro sito Internet.
3 - Descrizioni, bando alla superficialità
La polizia invita a non fidarsi mai di annunci troppo brevi e che non forniscano tutti i dettagli. Le descrizioni delle abitazioni devono essere infatti il più dettagliate possibili, per evitare appunto qualsiasi brutta sorpresa. Nel caso manchino sufficienti elementi di comprensione, sarebbe opportuno telefonare al locatore per fari ad esempio inviare qualche altra foto.
4 - Google Maps, il mondo a portata di clic
Tra i consigli che andrebbero seguiti, c’è poi quello di richiedere l’esatta collocazione dell’abitazione, nel caso non fosse segnalata nell’annuncio. In questo modo potremo inserire l’indirizzo in Google Maps e avere una sorta di controprova sia dell’esistenza stessa della casa in questione e sia della sua reale ubicazione territoriale.
5 - Una giusta caparra
La fase del pagamento è certamente una delle più delicate e comincia ovviamente con il versamento della caparra, che solitamente viene richiesta per bloccare l’abitazione di vacanza. In questo senso la polizia suggerisce di diffidare di chi chiede una somma troppo alta, ovvero superiore al 20% del totale. Tra l’altro, ove possibile, sarebbe sempre meglio incontrare l’inserzionista per una visita della casa e per consegnare l’importo dovuto di persona.
6 - Ufficio turistico, la prova del novembre
Quando si rimane con il dubbio circa la fondatezza delle richieste economiche per un’abitazione da vacanze, una buona verifica da fare potrebbe essere quella di chiamare il locale Ufficio turistico. In questo modo, quanto meno, potremmo ottenere informazioni circa i prezzi medi delle case da vacanze, e fare le nostre opportune valutazioni.
7 -Pagamenti e privacy
Molta attenzione bisogna infine prestare alle modalità con cui si paga, soprattutto in tema di privacy. In questo senso la polizia suggerisce innanzitutto di non inviare mai documenti personali e di non effettuare pagamenti su carte ricaricabili o con servizi di trasferimento di denaro. Da preferire invece sarebbero i cosiddetti metodi tracciabili: Iban su conto italiano, PayPal e Hype di Banca Sella.