Alitalia. Come sarà la nuova compagnia con Atlantia
Fs ha scelto Atlantia come partner per l'operazione Alitalia da affiancare a Delta Air Lines e Mef
Sarà Atlantia, ex Autostrade S.p.a, holding della famiglia Benetton, ad affiancare Delta Air Lines e Ministero dell'Economia e Finanze nella complessa operazione di salvataggio e rilancio di Alitalia.
Perché è stata scelta Atlantia
Che Atlantia fosse il partner più forte e credibile per prendersi carico del fardello Alitaliaera nell'aria da tempo, ma la conferma è arrivata in un comunicato di Fs che ha ufficializzato la notizia a poche ore dalla scadenza dei termini per presentare le offerte.
La holding Benetton è stata preferita al gruppo Toto, Claudio Lotito e al patron di Avianca German Efremovich.
Il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato italiane, al termine di una riunione fiume, in una nota, ha fatto sapere che "valutate le conferme di interesse pervenute, ha individuato Atlantia quale partner da affiancare a Delta Air Lines e al ministero dell’Economia e delle Finanze per l’operazione Alitalia".
Quanto serve per salvare Alitalia
In tutto, per salvare Alitalia, sarà investito circa un miliardo di euro di cui 350 milioni di euro dovrebbero arrivare da FS e 350 da Atlantia mentre il ministero del Tesoro e la compagnia aerea americana Delta Airlines avranno un altro 15 per cento delle quote per ciascuno.
All'indomani della presentazione di Atlantia come parter di salvataggio di Alitalia il vicepremier Luigi Di Maio che, dopo il crollo del ponte Morandidi Genova, aveva auspicato caldamente la revoca delle concessioni autostradali a Atlantia ci ha tenuto a precisare che "erano arrivate altre offerte ma hanno scelto Atlantia.
Nessun pregiudizio, già lo avevo detto, anche perché lo Stato continuerà ad avere la maggioranza assoluta dell’azienda e quindi anche il controllo della newco. Era questo l’obiettivo che si era fissato il governo. Sia chiara una cosa però: niente e nessuno cancellerà i 43 morti del Ponte Morandi. Niente e nessuno cancellerà il dolore delle loro famiglie. Sulla revoca della concessione ad Autostrade non indietreggiamo di un solo centimetro!"
E ha poi aggiunto: "Il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato, che è autonomo, ha scelto Atlantia come quarto partner del consorzio della nuova Alitalia. Andiamo avanti. Meno parole, più fatti".
Dal canto suo Ferrovie dello Stato ha sottolineato che la società "inizierà a lavorare quanto prima con i partners individuati per condividere un Piano industriale e gli altri elementi dell’eventuale offerta".
Come cambierà Alitalia
Il prossimo step sarà, infatti, la creazione di un consorzio societario, la presentazione di un piano industriale credibile per risollevare la società e verrà fatta un'offerta vincolante per il suo acquisto.
La bozze di rilancio di Alitalia è, del resto, allo studio da tempo.
La nuova compagnia, secondo la bozza, da qui al 2023, punterà a far sì che l’hub di Roma Fiumicino diventi la finestra dell'Italia sul mondo, mentre Milano Linate dovrebbe essere lo scalo dedicato al business e agli affari europei grazie anche all’introduzione nei vettori di una vera classe Business.
E se a Malpensa non si punta più di tanto, dovrebbero invece essere messi a disposizione 60 milioni di euro per riprendere gli slot a Londra Heathrow.
Se questa è la bozza ipotizzata da Delta e Mef, Atlantia vorrebbe però anche che la nuova Alitalia aprisse ulteriori rotte di lungo raggio: San Francisco e Shanghai, per esempio, ma chiudendo Santiago del Cile, Johannesburg e Delhi. Questa operazione consentirebbe di dare impulso ulteriore ai ricavi non solo della compagnia.
In prospettiva la nuova Alitalia si occuperebbe meno delle rotte nazionali e più delle percorrenze su scala europea e sui collegamenti con il Nord America.
Per supportare gli introiti Alitalia dovrebbe procedere alla riconfigurazione della flotta che passerebbe dagli attuali 117 vettori a 109 entro il 2023.
Per questo sui 977,7 milioni di euro di investimenti 96,3 milioni sarebebro destinati all’aumento di posti in classi Business e Premium economy sui voli intercontinentali e all'inserimento della classe First sui voli di corto raggio.
Allo studio anche l'assetto dei lavoratori. Al momento si parlerebbe di 730 esuberi, ma finché il piano industriale non viene firmato si tratta di numeri solo teorici.