Alitalia: quanto è costata agli italiani
Tra ricapitalizzazioni, cordate e salvataggi vari lo Stato (quindi gli italiani) in 40 anni hanno versato 10 miliardi
Altri sei mesi. Alitalia ha tempo fino al 31 maggio per rimettere insieme i cocci di se stessa e tornare a essere appetibile per eventuali compratori che avanzino offerte.
In arrivo altri 400 milioni per Alitalia
Per farlo lo Stato - all'interno del Decreto Fiscale - ha sbloccato altri 400 milioni di euro. Gli ennesimi soldi degli italiani messi a disposizione di quella che è stata (tanto tempo fa) la compagnia di bandiera dell'Italia che funziona e produce.
Per rendere disponibile il prestito è stato necessario firmare un decreto ad hoc visto che era il pacchetto di aiuti pronto in caso andasse a buon fine l'affare della cordata FS-Delta-Atlantia. Così non è stato e il Governo ha messo ancora una volta mano al portafogli perché, ha spiegato l'esecutivo, "è evidente che altrimenti l’azienda è invendibile".
Il prestito avrebbe lo scopo di consentire di "pervenire al trasferimento dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia".
Si tratta dell'ennesimo pacchetto di aiuti o prestiti ponte che dir si voglia che lo Stato ha concesso a Alitalia nel tentativo di salvare, recuperare e ricapitalizzare la compagnia. Negli ultimi 40 anni il totale del conto dei soldi pubblici girati a Alitalia arriva alla cifra record di dieci miliardi di euro.
Dieci miliardi di euro in 40 anni. E' quanto lo Stato italiano ha speso nella storia per tentare di salvare, recuperare e ricapitalizzare.
Alitalia: quanto ci costi!
Dieci miliardi cui vanno aggiunti ulteriori 400 milioni di euro stanziati dal dl fisco dopo il settimo rinvio per la presentazione delle offerte vincolanti da parte dei partecipanti alla newco: Fs, Atlantia e Delta.
E adesso i rinvii sono arrivati a 8. Altre 3 settimane per cercare di evitare il fallimento e questuare qualche spiccio in più di 100 milioni di euro a Delta Air Lines o in alternativa riportare in corsa Lutfhansa.
I 900 milioni del 2017
Riavvolgendo il nastro della storia di Alitalia si torna all'aprile 2017 quando con un referendum i lavoratoridella compagnia di bandiera avevano bocciato il pre-accordo per il salvataggio e la ricapitalizzazione da 2 miliardi della società allora guidata da Etihad.
Il piano era stato respinto dato che la compagnia degli emirati aveva chiesto un taglio di circa mille lavoratori. A causa del no il governo Gentilonidovette commissariare la compagnia decidendo per l'ennesima ricapitalizzazione da 900 milioni di euro.
1974-2007
Mediobanca, nel 2015 aveva calcoltato quanto fosse costata Alitalia agli italiani prima della vendita a Etihad avvenuta nel 2014: 7,4 miliardi di euro.
Secondo il report dell'istituto di credito tra il 1974 e il 2007 - quando Alitalia è stata commissariata - lo Stato spese 5,397 miliardi di euro tra aumenti di capitale (4,949 miliardi), contributi (245 milioni), garanzie prestate (8 milioni) e altri contributi pubblici (195 milioni).
Nello stesso periodo la compagnia di bandiera, tra collocamenti e negoziazioni, imposte e dividendi ha generato introiti per lo Stato pari a 2,075 miliardi di euro. Il saldo finale segna una perdita di 3,322 miliardi.
2008-2014
La seconda tranche di conti è quella che va dal 2008 al 2014. In sei anni dai conti pubblici sono stati sottratti 4,1 miliardi di euro. Solo nel 2008, a un passo dal fallimento, è stato erogato un prestito da 300 milioni e in seguito tra operazioni sui titoli e interventi sui salari e sulla cassa integrazione sono usciti altri 2,5 miliardi di euro.
Alla lista vanno sommati 1,2 miliardi di passivo patrimoniale e 75 milioni versati da Poste Italiane a Cai. Sommando i due periodi (3,322 e 4,1 miliardi) si arriva al totale di oltre 7,4 miliardi di euro.
Esistono anche altre stime che arrivano a un totale persino più elevato.
Si spende più di quanto si guadagna
Il problema di Alitalia, secondo gli analisti, è che la compagnia sì fattura, e anche bene (l'ultimo bilancio parla di 3 miliardi di euro in un anno), ma ha spese maggiori delle entrate.
Solo nel 2018 i ricavi sono stati pari a 3,071 miliardi in crescita del 3,5% rispetto ai 2,9 miliardi del 2017 e nel 2019 ci si aspetta risultati in linea con questa parabola di crescita. Se si guarda alla voce "spese", però, i conti non tornano.
In un solo anno, il 2018, sono usciti 3,191 miliardi di euro e, avendone guadagnati "solo" 3,071 miliardi, a fine anno il conto Alitalia era in rosso.
A ottobre 2019 il salvadanaio Alitalia conteneva 315 milioni di euro (rispetto ai 310 milioni di settembre, a inizio dell'amministrazione straordinaria ce ne erano 83). Nel primo semestre dell'anno la compagnia ha realizzato ricavi per 1,443 miliardi, in crescita del 3% sullo stesso periodo dell'anno scorso e del 7,7% rispetto ai primi sei mesi del 2017, ma la prospettiva è quella di non riuscire a chiudere l'anno in attivo neppure nel 2019.
Dopo l'ennesimo rinvio ora spunta l'ipotesi di rispolverare il vecchio amico Air France-KLM, che potrebbe unirsi alla cordata di possibili investitori che, ancora una volta, cercheranno di cavare le castagne dal fuoco di Alitalia.
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