Amianto, ora la pensione a chi si è ammalato sul lavoro
Potranno accedere al pensionamento tutti gli ex esposti alla contaminazione, affetti da patologie asbesto correlate. Ecco quali sono i requisiti
“I lavoratori malati per amianto potranno accedere immediatamente al pensionamento, anche quando le loro condizioni di salute non fossero tali da lasciare presagire una morte immediata”.
Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, Osservatorio Nazionale sull’Amianto, è soddisfatto dopo che l’emendamento che prevede la pensione per tutti i lavoratori che hanno contratto patologie asbesto correlate, è passato alla Camera. “Una grande vittoria per i lavoratori e per l'associazione – precisa Bonanni - che da anni si batte per la loro tutela”.
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I requisiti e patologie
Ad avere diritto alla pensione tutti quei lavoratori che si sono ammalati a seguito dell’esposizione all’amianto ma la cui origine professionale deve essere stata riconosciuta dall’Inail.
Riconosciute come patologie asbesto correlate, e dunque ricomprese nel beneficio pensionistico, non solo il mesotelioma pleurico ma anche il mesotelioma periocardico, mesotelioma peritonale, mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, carcinoma polmonare e asbestosi.
Naturalmente l’emendamento prevede che il lavoratore per accedere al beneficio pensionistico non solo debba avere riconosciuta la malattia come professionale ma ovviamente debba essere iscritto regolarmente all'assicurazione generale obbligatoria o alle forme esclusive o sostitutive.
La pensione anche se non totalmente inabile
“Ha diritto al conseguimento di una pensione di inabilità, ancorché non si trovi nell'assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa- recita l’emendamento - ai fine del conseguimento del diritto alla pensione di inabilità, il requisito contributivo si intende perfezionato quando risultino versati a favore dell'assicurato almeno cinque anni dell'intera vita lavorativa”.
Se l'emendamento dovesse essere definitivamente approvato anche al Senato, tutti i lavoratori che ottenessero dall’Inail il riconoscimento della patologia asbesto correlata, potrebbero accedere al prepensionamento a prescindere dal grado di inabilità.
Nessuna revoca
“Ciò sta a significare che laddove operazioni chirurgiche e chemioterapia dovessero in qualche modo portare, anche momentaneamente, alla regressione della patologia- conclude il presidente ONA - evidentemente potrebbero accedere alla prestazione pensionistica, senza correre il rischio di eventuali successive revoche, ovvero quello di dover continuare a lavorare pur con gravi patologie”.