Apple-Dublino-UE: l'intesa sulle tasse, spiegato bene
Dal 2018 la casa di Cupertino dovrà versare oltre 13 miliardi di imposte non pagate in un fondo di garanzia in attesa della sentenza della Corte UE
Apple a partire dal 2018 verserà nelle casse del fisco irlandese 13 miliardi di tasse "non pagate" (più gli interessi dovuti) che la Commissione Europea nel 2016 aveva dichiarato "aiuti di Stato illeciti" e che aveva dunque imposto all'Irlanda di recuperare aprendo una procedura contro il paese, deferito in ottobre alla Corte Ue per non aver rispettato la decisione del 2016 sul recupero degli aiuti.
Cosa è successo
La Ue infatti aveva imposto ad Apple di versare i 13 miliardi di euro di tasse non pagate per il periodo 2003-2014. Secondo l'Antitrust europeo con gli accordi fiscali stretti con Dublino nel 1991 e nel 2007, infatti, Apple è passata dal pagare l'1% di tasse sui profitti nel 2003 allo 0,005% nel 2014 invece del 12,5% previsto in Irlanda e riuscendo ad evitare di pagare le tasse sui profitti generati dalle vendite non solo nell'interno mercato unico Ue ma anche in Africa, Medio Oriente e India, grazie alla decisione organizzativa presa dalla società di registrare tutte le vendite in Irlanda invece che nei paesi dove i prodotti sono effettivamente venduti.
Dublino però aveva deciso di impugnare la decisione davanti alla Corte Ue tacciandola di "ingerenza negli affari interni" ed è ora atteso il giudizio finale. Nel frattempo, Apple deve comunque depositare i fondi su un conto di garanzia. Saranno comunque sbloccati solo se la Corte Europea confermerà la decisione di Bruxelles dell'agosto 2016. Inoltre, se l'Irlanda dovesse recuperare i fondi l'Ue chiuderà la procedura.
Cosa farà ora Apple
L'annuncio è stato dato dal ministro delle finanze irlandese, Paschal Donohoe. "Abbiamo raggiunto un accordo con Apple sui principi del 'conto di garanzia'. Ci aspettiamo che Apple inizierà a versare i fondi nel conto nel primo trimestre del prossimo anno", spiega Donohoe.
Apple si dice ottimista sugli ultimi sviluppi. "Abbiamo una squadra dedicata che sta lavorando diligentemente con l'Irlanda sul processo chiesto dell'Ue. Abbiamo fiducia nel fatto che la Corte Europea ribalterà la decisione dell'Ue una volta che avrà esaminato tutte le prove''.