Come funziona il mercato delle auto elettriche in Europa
L’Italia è fanalino di coda del vecchio continente in materia di mobilità green mentre l’Europa spinge sull’acceleratore dell’elettrico
I fondi ci sono, ma nessuno li vuole. Il mercato delle auto elettriche in Italia fa fatica a decollare e pare che neppure gli ecobonus e gli incentivi stanziati dal Governo per il 2023 abbiano invertito la rotta mentre l’Europa ha stabilito lo stop alla vendita di auto diesel e benzina a partire dal 2035 sta elaborando una serie di misure convergenti per stimolare il mercato delle elettriche. Si tratta del cosiddetto “Green Deal Industrial Plan”, ovvero la risposta dell’UE aipiani “green” di Usa e Cina che dà amplio spazio anche al nodo delle auto elettriche.
Presentato a inizio febbraio il “Green Deal Industrial Plan” prevede una revisione delle regole sugli aiuti di Stato, l’istituzione di un Fondo sovrano, politiche di riqualificazione dei lavoratori e partnership internazionali il tutto per non arrivare impreparati all’appuntamento del 2035 quando le auto a diesel e benzina dovrebbero smettere di essere prodotte.
Perché l’Italia non vuole le auto elettriche
In Italia, però, al momento questa strategia non funziona. In un solo mese il nuovo Ecobonus ha visto andare a ruba i fondi per auto ibride o benzina e gasolio a basse emissioni. Sono invece rimasti quasi inutilizzati i fondi per auto ibride plug-in e per le auto elettriche. Secondo i numeri ufficiali messi a disposizione da Palazzo Chigi i 150 milioni destinati nel 2023 alle auto ibride o benzina e gasolio a basse emissioni (veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro) sono andati esauriti in poco tempo e sono anche finiti i 5 milioni per ciclomotori e motocicli non elettrici. Sono stati invece usati pochissimo i fondi per le auto ibride plug-in (emissioni tra 21 e 60 grammi di CO2), scesi da 235 a 218 milioni, e quelli per le auto elettriche (emissioni da 0 a 20 grammi di CO2), scesi appena da 190 a 173 milioni.
Auto elettrica? Roba da ricchi!
Questo accade, secondo gli esperti, perché il costo delle auto elettriche viene recepito ancora come molto elevato dagli italiani. Inoltre resiste una scarsa conoscenza delle varie differenze e caratteristiche tra Bev (Battery Electric Vehicle) Phev (Ibrido plugin) e auto elettriche pure e questo crea scetticismo e scarsa propensione all’investimento in tale direzione sia da parte delle aziende che dei privati cittadini. Basta pensare che 6 italiani su 10 non hanno mai provato un’auto elettrica.
L’Italia, quindi, resta il fanalino di coda del vecchio continente sul fronte del mercato della mobilità elettrica che, in Europa, lo scorso anno è cresciuto del 29%.
Cosa comprano gli europei
In testa alla classifica dei modelli più venduti in Europa ci sono due Tesla, la Model Y che con137.000 unità pari a un rialzo 424% relega al secondo posto la Model 3 che con 91.500 vendite registra un calo del 35% rispetto alla 141.000 unità nel 2021.
A registrare le maggiori vendite di vetture elettriche per Paesi europei è la Norvegia che nel2022 ha incassato la quota record di mercato del 79%. A seguire sia pure molto a distanza c'è la Svezia con il 33% di quota, i Paesi Bassi con i 23%, la Danimarca con il 21% e la Finlandia, la Germania e Svizzera a pari merito con 18% di quota. Fanalino di coda l'Italia con 3,7% che nel 2022 è stato anche l'unico Paese in Europa a fare registrare una contrazione pari allo 0,9%.
Il nodo ecobonus
Eppure, come gli altri paesi europei, anche l’Italia ha i suoi ecoincentivi che sono in linea con quelli stabiliti dagli altri paesi membri visto che, a oggi, solo l’Estonia non prevede alcuna forma di ecobonus.
Secondo uno studio condotto da Acea in Europa si distinguono due macrocategorie di benefici: agevolazioni fiscali, divise a loro volta in quelle su tasse di immatricolazione, proprietà e alle aziende, e incentivi all’acquisto, per un totale di quattro forme. In Europa, in generale la modalità di agevolazione fiscale preferita è quella di abolire le imposte sul consumo di carburante, la tassa di immatricolazione e di circolazione. Lo fanno Austria, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca e Svezia.
Italia
L’Italia ne offre due. La prima è un’esenzione fiscale dalla tassa di proprietà, o bollo, valida su vetture full electric e ibride per 5 anni, a partire dalla data di prima immatricolazione. Finito il quinquennio, le sole BEV godono di una riduzione del 75% della tassa. Questo in linea di massima, perché trattandosi di una tassa locale possono esserci differenze da Regione a Regione.
Francia
Tra gli altri grandi mercati europei si distingue la Francia dove le Regioni prevedono un’esenzione al 100% o al 50% dalle tasse di immatricolazione per elettriche e ibride elettrificate, metano, GPL ed E85.
Full electric, fuel cell e ibride plug-in (con autonomia in elettrico superiore ai 50 km) sono escluse anche da un malus basato sulla massa. Ai veicoli aziendali con meno di 60 g CO2/km non si applica nemmeno la tassa francese sulle emissioni (TVS).
Germania
In Germania invece l’esenzione dura 10 anni e riguarda le tasse di proprietà su elettriche pure e fuel cell immatricolate entro il 31 dicembre 2025. Esclusa anche la tassa di circolazione per veicoli con meno di 95 g CO2/km. Sulle auto aziendali ci sono invece delle riduzioni sull’imponibile per BEV e PHEV.
Spagna
La Spagna dal canto suo offre un pacchetto completo che va dall’esenzione sulle tasse di immatricolazione per i veicoli con meno di 120 g CO2/km, alla riduzione del 75% delle tasse di proprietà sulle BEV nelle città principali, come Madrid, Barcellona, Valencia e Saragozza.
Danimarca
In Danimarca il Governo offre agli autisti di veicoli elettrici il parcheggio gratuito nel pieno centro di Copenaghen.
Norvegia
La Norvegia, oltre al parcheggio gratuito, aggiunge anche la possibilità di percorrere le autostrade senza pagare i pedaggi e quella di utilizzare le corsie preferenziali dei mezzi pubblici.
Belgio
In Belgio è applicata una detrazione IRPEF del 30% sul prezzo di acquisto e significative detrazioni fiscali per coloro che costruiscono stazioni di ricarica.
Olanda
Nei Paesi Bassi le auto elettriche sono esenti dalla aliquota fiscale maggiorata che viene applicata alle automobili (bijtelling, un ricarico che va dal 14 al 20%). Nel caso delle autoelettriche sportive o di grossa cilindrata, sono esentate dalle Luxury Tax .