Banca Etruria, la Boschi e Ghizzoni: le cose da sapere
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche vuole sentire l’ex n. 1 di UniCredit. Per sapere se ha subito pressioni dal governo Renzi
Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, Pier Ferdinando Casini, ha già definito il calendario delle prossime audizioni: il 14 dicembre ci sarà Giuseppe Vegas, presidente della Consob, il 15 verrà sentito Ignazio Visco, governatore di Bankitalia e il 16 il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan. E Federico Ghizzoni, ex n. 1 di UniCredit? Perché non è convocato pure lui?
A chiederlo sono stati diversi parlamentari dell’opposizione, in particolare del Movimento 5 Stelle, accusando il Partito Democratico di porre un veto alla presenza dell’ex capo di UniCredit. Dal canto suo il Pd, per bocca del presidente Matteo Orfini, ha detto di non avere invece alcuna contrarietà alla convocazione di Ghizzoni, che dunque presto dovrebbe presto testimoniare di fronte alla commissione. Ma perché è così importante per i parlamentari che indagano sui dissesti delle banche italiane sentire l'ex-capo di UniCredit, dimessosi il 24 maggio del 2016?
La versione di De Bortoli
Tutto è legato a una nota firma del giornalismo, Ferruccio De Bortoli, e alle vicende di una banca: non di un grande istituto come UniCredit ma della piccola e famigerata Banca Etruria , finita in dissesto tra il 2014 il 2015. Alla vice-presidenza di Banca Etruria, negli anni immediatamente precedentementi il crack, siedeva Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena, oggi sottosegretaria alla presidenza del consiglio e allora ministra per le Riforme Istituzionali.
Nel suo libro intitolato Poteri Forti (o quasi), pubblicato nel maggio scorso, De Bortoli racconta che nel 2015, quando la Boschi era membro del governo Renzi e una delle persone più potenti in Italia, si rivolse a Ghizzoni per caldeggiare l’acquisizione di Banca Etruria da parte di UniCredit. Se fosse vero, sarebbe un atto evidentemente inopportuno e il ministro risulterebbe in palese conflitto d’interesse, visto che suo padre era un top manager di Banca Etruria, un istituto di credito a quel tempo già piuttosto malmesso e sull’orlo del crack.
Appuntamento in tribunale
La Boschi ha sempre smentito questa ricostruzione e il 5 dicembre ha annunciato di passare alle maniere forti, intraprendendo un’azione civile contro De Bortoli, il quale sostiene a sua volta di avere avuto ottime fonti per raccontare tutta la vicenda. Ecco perché, nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, sarà tanto importante la deposizione di Ghizzoni: una volta ascoltate le sue parole, forse si saprà chi ha davvero ragione, tra De Bortoli e la Boschi.