Birra: InBev compra SabMiller
Valore dell'offerta: 117 miliardi di dollari, la seconda fusione fra aziende di sempre
SabMiller, il secondo produttore di birra al mondo, ha accettato la nuova offerta d'acquisto da 96 miliardi di euro lanciata da Anheuser-Busch InBev, leader mondiale del settore.
Ad annunciare l'accordo tra i cda delle due aziende è la stessa SabMiller, che nei giorni scorsi aveva rifiutato la quarta offerta della rivale giudicandola insufficiente per poi accettare quest'ultima dalle condizioni economiche leggermente migliori (un prezzo per azione salito da 43,50 a 44 dollari, ovvero un premio del 50% sul prezzo di chiusura dello scorso 14 settembre).
L'intesa tra i due board è arrivata dopo la minaccia di InBev di lanciare un'opa ostile e rivolgersi direttamente agli azionisti.
Incluso il debito del gruppo inglese (che possiede, tra gli altri, il marchio Peroni), il valore dell'offerta (tutta in contanti) del colosso belga-brasiliano è pari a 117 miliardi di dollari, una cifra che rende l'operazione una delle maggiori fusioni delle storia, seconda solo al matrimonio, poi fallito, tra Time Warner e Aol e alle operazioni Vodafone-Mannesmann e Verizon-Cellco.
L'intesa è stata chiusa in extremis, in quanto domani sarebbe scaduto il termine legale dopo il quale InBev avrebbe dovuto ritirare l'offerta senza poterne ripresentare un'altra per almeno sei mesi.
L'operazione avverrebbe in una fase che vede i gruppi birrari tradizionali spinti a un consolidamento dalla sempre crescente moda delle birre artigianali e dal continuo calo del fatturato sui mercati emergenti, che ha portato InBev, proprietario di marchi come Corona e Stella Artois, a chiudere il secondo trimestre con un deciso calo dell'utile.
(Agi)