Bonus per le famiglie 2017: spiegati bene
Sono diverse le agevolazioni, che vanno dal supporto per la nascita dei figli ai congedi, fino agli sgravi fiscali per colf e badanti
In questi anni sono numerosi i bonus introdotti per cercare di sostenere le famiglie alle prese con i problemi causati da una crisi economica che, tra le altre cose, ha prodotto un ulteriore riduzione delle nascite nel nostro Paese. E allora via libera ai sussidi per l’arrivo di un nuovo figlio, sia esso anche adottato, oppure alle agevolazioni fiscali legate all’impiego di colf e badanti. In questo caso ad essere presi in considerazione sono anche gli sforzi che spesso molte famiglie devono fare per tenere in casa anziani afflitti da patologie molto gravi. Ma vediamoli nel dettaglio tutti questi bonus su cui le famiglie possono contare per alleviare i propri disagi economici.
Bonus bebè
È il classico assegno di natalità, introdotto nel 2015 e che, nelle intenzione del legislatore, dovrebbe appunto stimolare la famiglie a procreare maggiormente, oppure ad adottare nuovi figli. Si tratta di un sussidio pari a 80 euro al mese per un totale di 960 euro all’anno. Il bonus però è legato alle condizioni economiche e per poterne beneficiare bisogna avere un indice Isee non superiore ai 25mila euro. Nel caso invece quest’ultimo sia sotto i 7mila euro, il bonus annuale raddoppia il suo importo.
Bonus mamme
È l’ultimo arrivato tra i sussidi alla maternità. Peccato però che proprio in questi giorni sia scoppiata una polemica legata al fatto che non è ancora possibile richiedere il beneficio in questione, nonostante la legge preveda che esso sia attivo dal primo gennaio di quest’anno. Il bonus consiste in un sussidio di circa 800 euro, concesso a quelle donne che partoriranno o avranno superato il settimo mese di gravidanza nel 2017. A differenza però del bonus bebè sopra citato, che è elargito sulla base degli indici Isee, nel caso del bonus mamme non ci sono limitazioni di carattere economico o reddituale.
Congedi e assistenza
Tra gli aiuti economici concessi alle famiglie c’è quello che scatta alla fine del normale congedo per maternità. A questo punto infatti, ed entro gli 11 mesi successivi, in alternativa al congedo parentale e per un periodo massimo di sei mesi, le neomamme lavoratrici possono ottenere dei voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting o un contributo per gli asili. Il sussidio è pari a 600 euro mensili. Se entrambi i genitori sono invece lavoratori precari, avranno diritto a un assegno di maternità ad integrale carico dello Stato, di un importo pari a 2.086,24 euro.
Detrazioni Irpef
Altro sussidio di carattere economico è quello legato alle detrazioni che si possono ottenere sull’Irpef in presenza di familiari a carico. A questo proposito è utile ricordare che un soggetto per essere considerato a carico di un'altro deve possedere un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Per ciascuno dei figli a carico poi dall'Irpef lorda possono essere detratti 950 euro o, in caso di figlio sotto i tre anni, 1.220 euro.
Collaboratrici domestiche
In questo caso le agevolazioni sono legate ai contributi versati per colf e badanti. Primo requisito dunque per ottenere questi benefici fiscali è che i collaboratori domestici siano regolarmente assunti con un contratto. In questo caso le famiglie hanno diritto alla deduzione Irpef appunto dei contributi versati nell'anno, esclusa la parte a carico del collaboratore, per un massimo di 1.549,37 euro. Inoltre, se il soggetto che impiega una colf o una badante è in stato di non autosufficienza e ha un reddito non superiore a 40mila euro, potrà beneficiare anche della detrazione del 19% delle spese sostenute per l'addetto all'assistenza personale, fino a un massimo di 2.100 euro.
Bonus bollette
Si tratta di un’agevolazione che riguarda solo le famiglie a basso reddito. Per ottenere il bonus sull'elettricità o sul gas le famiglie non devono avere infatti un Isee superiore a 8.107,5 euro all'anno o non superiore a 2mila euro per le famiglie con più di quattro figli. Tra le altre cose sono previsti anche sconti sul canone telefonico, sempre legati a requisiti reddituali, mentre gli anziani a basso reddito, ovvero non superiore a 6.713 euro annui, e con più di 75 anni, possono ottenere l’esenzione dall’abbonamento alla tv.