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ANSA/EPA/MIKE NELSON
Economia

Borsa: perché Tesla ora vale più di General Motors

A Wall Street la casa automobilistica di Elon Musk capitalizza 51 miliardi di dollari, un valore superiore a tutti i grandi marchi di Detroit

Dopo aver superato la Ford, ora Tesla si lascia negli specchietti retrovisori anche la General Motors diventando la casa automobilistica a maggiore capitalizzazione di Wall Street. Un vero e proprio record per una società che ha puntato tutto sulla motorizzazione elettrica, una scommessa alla quale per il momento sembrano credere in maniera entusiastica più gli investitori di Borsa che gli automobilisti. Ma cerchiamo di capire come si può spiegare questa sorta di miracolo finanziario, che secondo molti presto dovrebbe preludere anche al successo commerciale.

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Valori da capogiro
Ad una settimana di distanza da quando Tesla ha superato la centenaria Ford, divenendo la seconda casa americana per capitalizzazione, ecco che la società della Model S piazza il secondo scatto in avanti. Grazie ad una quotazione di 313 dollari ad azione infatti la creatura di Elon Musk raggiunge i 51,01 miliardi di dollari di capitalizzazione, balzando sopra i 50,89 miliardi di Gm e distanziando Ford ancora di più, ferma a quota 44,95 miliardi. A titolo informativo è solo il caso di far notare che Fca vale invece a Wall Street circa 15 miliardi di dollari, ossia più di tre volte in meno di Tesla.

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Il paradosso della nicchia e dei conti in rosso
Un successo finanziario che potrebbe apparire del tutto inspiegabile se si considerano i reali valori economici in gioco. Ad esempio Tesla ha una quota di mercato dello 0,2% contro il 17,3% di Gm. Inoltre le auto elettriche della casa di Elon Musk sono per ora destinate a un pubblico di nicchia, che può permettersi di pagare 90mila dollari per una vettura come la citata Model S. E come se non bastasse, stiamo parlando di un’azienda che non ha mai chiuso un bilancio in attivo e che nel 2016 ha prodotto 84mila auto e ha perso quasi 700 milioni su 7 miliardi di fatturato. Il tutto a confronto dei colossi di Detroit che mediamente fatturano ogni anno 100 miliardi di euro con utili che raggiungono anche quota 10 miliardi.

Il segreto di una scommessa
Eppure, nonostante queste evidenze commerciali, gli investitori vogliono crederci. A testimonianza che la scommessa dell’auto elettrica, per tanti operatori di Borsa, sarà quella vincente per il futuro. E più lentamente sembra crederci anche il mercato. Non è un caso infatti che la nuova “utilitaria” che Tesla si appresta a lanciare sul mercato, ovvero la Model 3 che pure costerà circa 35mila dollari, ha già totalizzato circa 400mila prenotazioni, praticamente al buio. Tra l’altro, Elon Musk ha deciso di alzare la posta in gioco, affiancando alla scommessa dell’elettrico anche quella della guida autonoma, un fronte sul quale Tesla ancora una volta sembra essere all’avanguardia rispetto alla concorrenza. Una scelta quest’ultima che ovviamente ha contribuito non poco ad aumentare ulteriormente il grande credito di fiducia di cui l’azienda già gode in quel di Wall Street.

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Una società sempre più solida
E a chi continua ad avere poca fiducia riguardo anche al progetto industriale della Tesla, Elon Musk risponde con una doppia operazione. Da un lato c’è stata l’acquisizione di Solarcity, che ha donato  a Tesla una nuova dimensione di colosso dei trasporti e delle infrastrutture, in grado di essere sempre più e meglio protagonista del mercato. Dall’altro si segnala invece l’ulteriore iniezione di fiducia della cinese Tencent, il gigante a cui fa capo WeChat, che ha acquistato il 5% proprio della creatura di Elon Musk.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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