Btp, quanto rendono e quali conviene comprare
I Buoni del Tesoro danno interessi fino a oltre il 3%. Meglio puntare su quelli a scadenza breve
Spread che un giorno sale, spread che il giorno dopo scende. Da una settimana a questa parte, sui mercati finanziari si assiste di nuovo all’altalena dei prezzi dei titoli di stato italiani, soprattutto di quelli a lunga scadenza come i Btp ultradecennali. Tutta colpa del braccio di ferro tra il governo Lega-5Stelle e le autorità europee sul deficit e sulla manovra economica 2019, che ha fatto aleggiare ancora una volta lo spettro di un’uscita dell’Italia dall’euro.
Prezzi giù, rendimenti su
Le quotazioni dei Btp sono scese perché gli investitori considerano ora i nostri titoli di stato più rischiosi di prima. Chi li acquista adesso, proprio grazie al calo dei prezzi, porta a casa dei rendimenti più alti che nei mesi passati, ben superiori a quelli offerti dai titoli di stato di altri paesi. I Buoni del Tesoro con scadenza a 10 anni, per esempio, danno un interesse attorno al 3% lordo, che corrisponde a 2,5% circa al netto di tutte le tasse, comprese quelle per l’imposta di bollo.
Conviene comprarli? In altri tempi molti gestori di fondi avrebbero risposto di sì, senza tentennamenti. Oggi, però, la situazione è ben diversa. Magari i mercati si stabilizzeranno e non succederà nulla di traumatico. Ma, per molti esponenti della comunità finanziaria, il rischio di un’uscita dell’Italia dall’euro è comunque da mettere in conto, con la conseguente ipotesi che i prezzi dei Btp colino a picco e i loro rendimenti salgano, costringendo il nostro Paese a pagare una montagna di interessi e in più e mettendolo in condizioni di non reggere il peso del debito pubblico.
Meglio le scadenze corte
Facendo gli scongiuri contro uno scenario di questo tipo, è bene dunque muoversi con prudenza ed evitare i Btp con scadenze lunghe, sopra i 5 o 10 anni, che sono i più rischiosi. Di solito, quando ci sono delle turbolenze sui mercati, i prezzi di questi titoli subiscono fluttuazioni notevoli, esponendo gli investitori al rischio di subire delle perdite, qualora vi sia la necessità di rivenderli prima della scadenza.
Il consiglio degli esperti di Ubs Global Wealth Management è di puntare invece sui Btp con scadenza a due anni, che offrono un rendimento interessante, attorno all’1,6-1,7% annuo, che corrisponde all’1,4-1,5% al netto delle imposte. Non è molto, ma è quanto basta per accontentarsi, in periodi di tassi d’interesse a zero come quello attuale. Per i gestori di Ubs, da qui a due anni il rischio di un fallimento dell’Italia è piuttosto remoto. Forse nel lungo periodo ci saranno problemi per la sostenibilità del nostro debito pubblico. Fino al 2020, invece, possiamo stare abbastanza tranquilli, o almeno si spera.