Buoni Fruttiferi, cosa sono: 8 cose da sapere
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Economia

Buoni Fruttiferi, cosa sono: 8 cose da sapere

Come funzionano i prodotti d'investimento postali più amati dalle famiglie italiane

Ecco una guida per conoscere e capire i Buoni Fruttiferi Postali (Bfp) una categoria di prodotti finanziari ancora molto in voga, in cui le famiglie italiane tengono investiti oltre 200 miliardi di euro di risparmi.

Cosa sono

I Buoni Fruttiferi Postali (Bfp) sono sono dei titoli che garantiscono sempre la restituzione del capitale investito e il pagamento di un interesse periodico. Sono collocati sul mercato dagli sportelli del Gruppo Poste Italiane.

Come funzionano

Il risparmiatore versa una somma di denaro, sulla quale maturano periodicamente degli interessi (in genere ogni anno). Il titolare dei Buoni ha diritto a farsi rimborsare il capitale in qualsiasi momento mentre gli interessi maturati vengono riconosciuti all'investitore soltanto non appena sono trascorsi i primi 6 o 12 mesi dalla data di acquisto (a seconda della tipologia di Buoni sottoscritta).


Garantiti dallo stato

I Buoni Fruttiferi sono strumenti finanziari sicuri perché, pur essendo collocati negli uffici postali, sono in realtà emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, che è un'istituzione finanziaria controllata direttamente dallo Stato.

Nessun rischio di perdite

I Buoni fruttiferi sono  strumenti finanziari che hanno lo stesso profilo di rischio dei Buoni del Tesoro. A differenza di quest'ultimi, i cui prezzi possono oscillare sul mercato esponendo l'investitore al rischio di subire delle perdite nel breve periodo, i Bfp sono sempre rimborsati al loro valore nominale. Ciò significa che l'investitore ha sempre diritto alla pena restituzione del capitale versato, fino all'ultimo centesimo.

Zero commissioni

Uno dei maggiori pregi dei Bfp è di essere completamente esenti da costi. Sul capitale, infatti, non gravano commissioni di gestione né di sottoscrizione. Tutti i soldi che il risparmiatore versa vengono investiti direttamente nei Buoni.

Come vengono tassati

Come i titoli di stato, i Buoni Postali sono soggetti a una tassazione di favore. Sui rendimenti maturati ogni anno, infatti, viene applicato un prelievo del 12,5% (lo stesso dei titoli di stato) contro il 26% che colpisce invece i guadagni ottenuti dagli investitori con le obbligazioni, i conti di deposito, le azioni o i fondi di investimento. I Buoni Postali sono soggetti anche all'imposta di bollo sui prodotti finanziari, pari ogni anno allo 0,2% del capital , che scatta però soltanto quando la somma investita supera i 5mila euro.

Leggi qui: Bfp e Btp, investire con meno tasse

Quanti sono

Attualmente, gli uffici postali collocano dieci diverse tipologie di Buoni Postali. I più diffusi sono i Bfp Ordinari, quelli indicizzati all'inflazione e quelli dedicati ai minori. Per maggiori informazioni, è consigliabile consultare il sito web di Poste Italiane.


Quanto rendono

Negli ultimi anni, a causa del calo dei tassi d'interesse, anche i rendimenti offerti dai Buoni Postali si sono notevolmente ridotti. Si parte da un minimo dello 0,25% lordo (0,2% netto) ogni 12 mesi per arrivare sopra il 3-3,5% lordo annuo (2,6-3% netto) per chi tiene investita la somma di denaro per un periodo di tempo molto lungo (10-20 anni).

Leggi qui: Buoni Postali, quando rendevano molto

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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