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(Ansa)
Economia

Il calendario del Fisco 2024: tutte le scadenze

Mese per mese con le nuove regole quali sono le date che dobbiamo segnarci per i nostri pagamenti ed impegni con le tasse

Precompilata a tutto campo e semplificazione delle scadenze fiscali. È arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al decreto adempimenti attuativo della delega fiscale e così dal 2024 in Italia entra in vigore un nuovo calendario fiscale, al motto: semplificare la vita dei contribuenti per le scadenze tributarie e quelle in materia di accise e di altre imposte indirette. L’anno scorso ci sono state più di 1500 scadenze. Sarà un ricordo d’ora in poi.

La rivoluzione parte dalla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche e delle società. L’invio viene anticipato al 30 settembre (era il 30 novembre) e dal 2025 la trasmissione potrà avvenire a partire dal 1 aprile di ogni anno. Una data unica per tutti (il 30 settembre) così da anticipare i controlli sulle dichiarazioni e accelerare il processo dei rimborsi. Per le imprese con calendario fiscale che non coincide con l’anno solare il termine sarà l’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta (non più l’undicesimo mese).

Altra novità riguarda la dichiarazione dei redditi precompilata che riguarderà ora più soggetti: viene allargata la possibilità di farla anche ai detentori di partita Iva (il pubblico della flat tax soprattutto, che conta 2 milioni di contribuenti e di chi oltre alla partita Iva in flat tax ha un reddito da lavoro dipendente o una pensione). Nel 2024 per chi accetterà le spese “caricate” dal Fisco non scatteranno i controlli formali. Quindi l’Agenzia delle Entrate dal 2024 entro il 30 aprile di ogni anno renderà disponibile telematicamente la dichiarazione precompilata non solo per i lavoratori dipendenti e in pensione.

Per quanto riguarda controlli formali, avvisi bonari e compliance è previsto lo stop nei mesi di agosto e dicembre, per allentare la pressione sui contribuenti. Ma la pausa per le vacanze estive e natalizie non riguarda i pagamenti. Resta operativa la sospensione dei pagamenti tra il 1 agosto e il 4 settembre, ma non si attuerà anche dal 1 dicembre al 6 gennaio, per impedire che gli incassi per lo Stato slittino all’anno successivo, creando così problemi di copertura di bilancio. Nello scadenziario dei pagamenti dei contribuenti, con e senza partita Iva, viene aggiunta una settima rata (erano 6) per dilazionare il versamento del saldo e del primo acconto delle imposte. Ci si allinea sui 16 mesi, da luglio a dicembre. Per semplificare viene stabilità una modalità semestrale e non mensile, come si rischiava dal 1 gennaio 2024, per l’invio dei dati al portale tessera sanitaria da parte degli operatori obbligati.

Per i lavoratori autonomi con partita Iva nel 2024 c’è lo slittamento del pagamento dell’acconto delle imposte che slitta al 16 gennaio e c’è attesa per il concordato preventivo biennale che è all’esame del Parlamento e che comporta un riassetto delle scadenze fiscali. Su questo le associazioni dei commercialisti temono un “ingorgo”. E si attende anche il via libero definitivo al decreto Irpef, che porta da quattro a tre le aliquote per il 2024. Sarà in Consiglio dei ministri il 28 dicembre.

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Cristina Colli