Affitto, addio ai contanti: ecco come si può pagare
Il canone di locazione deve essere versato dal conduttore solo con sistemi tracciabili, come assegni o bonifici
E’ sicuramente una piccola rivoluzione quella che investirà i milioni di cittadini che vivono in affitto e che dal primo gennaio di quest’anno avranno l’obbligo di corrispondere il canone di locazione non più in contanti, ma solo con un qualsiasi altro sistema di pagamento tracciabile. Una novità che secondo quanto riportato dal 47esimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, riguarderà circa il 15% delle famiglie che appunto vive in affitto. E’ bene dunque verificare nel dettaglio quello che ha stabilito sul fronte del versamento delle locazioni la legge di stabilità del 2014, per evitare di incorrere in sanzioni che potrebbero essere anche molto pesanti.
TUTTO SULLA NUOVA LEGGE DI STABILITA'
Innanzitutto la nuova norma stabilisce che ad essere interessate dal nuovo regime di pagamento dell’affitto saranno le sole locazioni abitative. Parliamo dunque di residenze abituali, turistiche, studentesche o transitorie. Restano invece esclusi da questa disciplina negozi, uffici, capannoni, box e tutti gli immobili di edilizia residenziale pubblica. Come detto dunque, il fulcro delle nuove disposizioni riguarda il divieto di pagare in contanti. Gli affittuari potranno invece effettuare il versamento con un qualsiasi altro sistema tracciabile, che potrà andare dall’assegno al bonifico, fino al pagamento tramite Pos.
ADDIO CONTANTI, ECCO COSA PREVEDE LA LEGGE
L’obiettivo che si intende raggiungere con questo tipo di disposizioni è quello ovviamente di combattere l’evasione fiscale e nel caso specifico di mettere un freno al dilagante fenomeno degli affitti in nero. E proprio per rendere quanto mai efficace il provvedimento, sono state introdotte sanzioni molto pesanti per chi decidesse di non rispettare le nuove norme. Secondo quanto stabilito infatti dall’ex art. 58 dlgs 231/07, per la violazione, verrà comminata una multa quantificabile tra l'1 e il 40% dell'importo corrisposto, con un minimo di 3.000 euro. Da notare tra l’altro che, con questa nuova disciplina, viene derogato, esclusivamente per il pagamento dei canoni abitativi, il limite di utilizzo del contante come attualmente previsto nella quota massima di 999,99 euro.
Ma le possibili conseguenze per chi dovesse insistere a pagare il proprio canone in contanti non finiscono qui. Locatari e affittuari che decidessero di accordarsi per sistemi non tracciabili di versamento rischieranno infatti di perdere anche tutta una serie di vantaggi fiscali. Nel caso specifico si pensi ad esempio al locatore, che non potrebbe usufruire della riduzione dell'imponibile Irpef per i contratti convenzionati, e ancora alle agevolazioni legate alla cedolare secca, che anch’esse verrebbero a cadere. Per il conduttore invece, esempio classico di vantaggio fiscale che svanirebbe, è quello della detrazione per il canone dell'appartamento utilizzato dal figlio studente.
E INTANTO LE IMPOSTE SULLA CASA AUMENTANO
Insomma, tra multe e agevolazioni negate, i motivi per mettersi in regola fin da subito effettuando i pagamenti dell’affitto con sistemi tracciabili, sembrano essere davvero più che convincenti. Vedremo, sul medio lungo periodo, se serviranno però davvero a debellare il flagello dei canoni in nero.