Il ceto medio non esiste più; i numeri della crisi
In un decennio il potere d'acquisto delle famiglie è sceso destabilizzando l'intero motore economico della società
Se i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi si crea uno iato sociale in cui a precipitare nel nulla è la classe media.
E' quanto sta succedendo da un trentennio a questa parte come fotografato a fine aprile dal rapporto OcseUnder Pressure: the squeezed Middle Class.
Cosa dice il rapporto Ocse
Lo studio, dati alla mano, dimostra come a livello mondiale in quasi tutti i Paesi occidentali nell'ultimo trentennio la vecchia borghesia sia diminuita sia a livello percentuale sia a livello di potere d'acquisto degli stipendi di circa 3 punti percentuali con un generico split verso il basso di chi un tempo rappresentava il motore socio economico dell'industrializzazione post bellica.
Questo è successo sia per via della crisi economica mondiale sia per un radicale cambiamento del mondo del lavoro che sempre più pare non aver bisogno della vecchia classe impiegazia (la base sociale della middle class) a favore o di una maggiore specializzazione (che permette di puntare la freccia dell'aspirazione sociale verso l'alto) o al contrario di una totale mobilità sul lavoro che esce dalla logica del posto fisso causando un impauperimento delle nuove generazioni.
La situazione in Italia
Il Sole 24 Ore partendo da quei dati ha studiato il caso italiano.
Intanto va precisato che per famiglia appartenente alla classe media s'intende quella che percepisce un reddito compreso tra il 75% e il 200% del reddito mediano del paese di riferimento.
Mentre i dati Ocse hanno messo in rapporto lo stato di salute della middle class dal 1985 a oggi quelli de Il Sole 24 Ore sono il frutto della comparazione tra le dichiarazioni Irpef del 2008 (quindi relative all'annus horribilis 2007 quando è esplosa la crisi finanziaria dei subprime) con quelli del 2018.
I risultati dimostrano con chiarezza che in un decennio la classe media italiana ha perso oltre il 10% del reddito.
Per rendere l'analisi più chiara Il Sole 24 Ore ha diviso la classe media in due fasce di reddito: da 15 a 26 mila euro e da 26 a 55 mila euro. Coloro che appartengono alla prima fascia dal 2008 a oggi hanno perso, in termini di potere d'acquisto, il 10,4%. In pratica è come se il reddito medio di ogni persona fosse stato eroso di 2.350 euro l'anno.
Ancora peggio è andata a chi appartiene alla fascia compresa tra i 26 e i 55 mila euro per i quali il calo di reddito decennale è stato dell’11,7%, pari a 4.539 euro l'anno.
Cosa determina la crisi del ceto medio
L'indebolimento della classe media a seguito di una forte recessione è uno dei mali storici della democrazia perchè quando la spina dorsale della società entra in crisi viene a mancare il fondamentale contributo al finanziamento dello stato sociale.
L'erosione del potere d'acquisto degli stipendi determina, poi, un depauperamento dell'intera macchina economica di un paese e questo, a livello storico ha sempre causato destabilizzazione sociale, paura, rabbia e inquietudine che sono i sentimenti alla base del seme del populismo, che annaffiato da una giusta dose di tensione sociale ha fatto sì, in passato, che si sviluppasse la tentazione di affidarsi alle mani dell'uomo forte in grado di trasmettere, a livello politico ed emotivo, la certezza di avere tra le mani la soluzione a tutti i guai della società.