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(QiMotors)
Economia

La Cina all'attacco del mercato delle moto, anche in Italia

QiMotors si unisce ad altre case di Pechino e arriva anche da noi con 22 modelli e tante novità

Dopo un primo assaggio del mercato italiano compiuto attraverso l’acquisto di marchi locali come Benelli, Swm e Moto Morini, la case motociclistiche cinesi si preparano al grande assalto. Non solo le cilindrate delle moto in catalogo si alzano, le gamme si ampliano e l’interesse del pubblico aumenta. Ma adesso le imprese cinesi si presentano direttamente, con i propri marchi. Così dopo CfMoto, Benda, Zontes, Voge arriva anche QjMotors, l’azienda che nel 2005 acquisì la Benelli e che ha trasformato la casa di Pesaro in un incredibile caso di successo sul nostro mercato: da anni i suoi modelli dominano le vendite in Italia. E QjMotors ha deciso nel 2023 di presentarsi ai clienti italiani direttamente, affiancandosi alla Benelli (e creando anche qualche perplessità per il rischio di cannibalizzare i prodotti della propria controllata). Per quest’anno la QjMotors offre ben ben ventidue modelli, dai 125 cc adatti ai neopatentati per arrivare alle moto di 800 cc, sia crossover (bicilindrici) sia, per la prima volta, anche sportivi, per esempio con un 4 cilindri derivato da una Honda Cbr 650 r ma con un motore modificato e con componenti di pregio come i freni Brembo e le sospensioni Marzocchi. I prezzi sono naturalmente molto allettanti: la sportiva 4 cilindri Srk 800 rr verrà proposta a 8.800 euro, mentre l’enduro Srt 800 dagli 8.590 euro in su.

La QjMotors fa parte della Qianjiang Motorcycle, azienda fondata nel 1985 a 480 km da Shanghai, che dà lavoro a 14 mila persone e produce ogni anno 1,2 milioni di veicoli a due ruote e oltre 2 milioni di motori (Ktm, il maggior produttore europeo, nel 2022 ha venduto in tutto il mondo 376 mila moto).

A sua volta Qianjiang Motorcycle è controllato dal gruppo cinese Geely, lo stesso che in Europa ha acquisito la Volvo e la Lotus. QjMotors ha collaborato con MvAgusta ed è entrata nei campionati mondiali Moto2 e Moto3.

Le ambizioni sono dunque molto alte. Ma le case cinesi devono affrontare un grande ostacolo: creare un feeling con il consumatore italiano che è estremamente sofisticato e che ha bisogno di essere rassicurato da un brand forte, noto, affidabile, capace di garantire un servizio di assistenza adeguato. QjMotors attraverso la Benelli c’è riuscita ma ha impiegato più di 15 anni. Ora di tempi sono più rapidi ma la sfida resta difficile. La scalata nella classifica di vendite da parte dei cinesi riserverà delle sorprese.

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Guido Fontanelli