Rinnovabili
(Ansa)
Economia

Clima e Energia: L'effetto delle piogge estive sui consumi elettrici in Italia

Più green e con il Nord meno assetato d’acqua e di elettricità, così l’inizio dell’estate, piovoso, ha influito sulla domanda d’energia

Produciamo più energia dalle fonti rinnovabili, stiamo assistendo a un’estate particolare, con meno domanda di elettricità a causa del clima piovoso del nord e non siamo ancora autosufficienti, importando poco più del 15% dell’energia. Questa la fotografia che appare dai dati diffusi a giugno da Terna (il gestore della rete nazionale) e Arera (l’autorità per la regolazione dell’energia). In un’estate finora caratterizzata da condizioni meteorologiche del tutto differenti tra nord e sud del Paese se ne vedono gli effetti sui consumi energetici. Secondo Arera, alla fine di giugno il fabbisogno mensile era pari a 24,7 miliardi di kWh, +1,9% rispetto a maggio 2023, ma con un continuo calo della produzione da fonti termoelettriche e, in particolare, dall’inizio del 2024 il carbone è stato utilizzato per creare meno del 2% della richiestanazionale mentre idrico e fotovoltaico in crescita di oltre il 30% rispetto al mese di maggio dello scorso anno. Secondo i dati elaborati da Terna il dato dell’aumento di quasi il 2% della richiesta recupera in parte il dato di maggio 2023 (-7,4%), ed è stato totalizzato con un uguale numero di giorni lavorativi (22) mauna temperatura media mensile del tutto diversa. Dunque, abbiamo consumato meno energia per i climatizzatori spenti ma anche assistito a una lieve ripresa dell’industria (+1,4%) e una più vivace dei servizi, che sul piano territoriale è stata prodotta da un+1,8% al Nord e al Centro; +2,3% al Sud e Isole. Così nei primi cinque mesi dell’anno il fabbisogno nazionale è stato in crescita dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+0,2% il valore rettificato).


Riguardo il bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’84,7% dalla produzione nazionale e per la quota restante (15,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,8 TWh; a livello progressivo, da gennaio a maggio 2024, l’import netto è in aumento del 5,6%.L’indice Imcei (Indice mensile dei consumi elettrici industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese più ‘energivore’, ha fatto registrare una crescita dell’1,4% sul 2023 con richieste maggiori da parte dell’industriacartaria, siderurgia, dei mezzi di trasporto ed alimentari. In flessione quelli prodotti dalla meccanica, ceramiche e vetrarie, metalli non ferrosi, cemento e chimica. L’indice Imser (Indice mensile dei servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, Unareti, A-Reti, Edyna e Deval), a marzo ha fatto registrare una variazione positiva del 4,8% su base annua. In particolare, tra i comparti che hanno registrato variazioni positive si trovano attività professionali, scientifiche e tecniche, trasporto e magazzinaggio, informazione e comunicazione. Tra quelli con variazione negativa si trovano finanza, assicurazione e istruzione. Nel comunicato di Terna si legge: “La produzione nazionale netta è stata di 21,2 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica (era 42,3% a maggio 2023). Si tratta del valore su base mensile più alto di sempre. In aumento la fonte idrica (+34,7%), fotovoltaica (+36,3%) ed eolica (+10,5%); l’incremento di produzione del fotovoltaico (+1.062 GWh) è dovuto all’effetto combinato dell’aumento di capacità in esercizio (+669 GWh) e del maggior irraggiamento (+393 GWh). In diminuzione la fonte geotermica (-4,3%) e termica (-14,6%) come diretta conseguenza della crescita delle rinnovabili. In particolare, nel mese di maggio, la produzione a carbone ha coperto circa l’1% della richiesta totale. Da inizio 2024, il contributo del carbone si mantiene inferiore al 2% del fabbisogno nazionale.” Si può quindi desumere che cresce la quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili, chenei primi cinque mesi del 2024 ha segnato +42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per 3.015 MW.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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