Nuovo Isee: le 5 novità
Si terrà più conto di beni accessori, come barche e moto, e degli investimenti mobiliari, dai conti correnti ai titoli di Stato
Si preannunciano tempi più duri per i soliti furbi che sfruttando le attuali maglie larghe dell’Isee hanno per anni ottenuto servizi sociali a costi ridotti. Da gennaio 2015 infatti scatteranno i nuovi criteri per la compilazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente, che diventeranno più stringenti e soprattutto prevedono controlli incrociati tra Inps e Agenzie delle entrate che dovrebbero rendere molto più difficili le false attestazioni. Ma vediamo quali saranno le principali novità di cui tener conto quando si chiederà l’Isee per pagare in maniera ridotta le rette dell’asilo e quelle per le mense scolastiche, oppure le quote per le case di cura per anziani e le iscrizioni all’Università.
1 - Redditi considerati
La prima novità rilevante riguarda il fatto che nel computo della situazione economica delle famiglie, verranno presi in considerazione non solo i classici redditi Irpef, ma anche tutte quelle entrate esenti da tassazione e finora escluse dal conteggio finale. Il riferimento è ad esempio a borse di studio, pensioni di invalidità, assegni di accompagnamento, assegni al nucleo familiare, ma anche cedolare secca, trattamenti assistenziali, previdenziali, indennità, carte acquisti e tutte le forme di sostegno a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche. Si tratta dunque di un elenco nutrito di voci che potrà far variare non di poco il bilancio complessivo di un nucleo familiare.
2 - Proprietà immobiliare e altri beni
Altra piccola ma significativa rivoluzione riguarderà il calcolo che verrà fatto sugli immobili di proprietà. Finora infatti si teneva conto dei vecchi dati riguardanti la base di conteggio per l’Ici. Dall’anno prossimo invece i riferimenti di cui tenere conto saranno quelli dell’Imu, che come noto, risultano rivalutati del 60%. Ma non finisce qui, perché all’interno del computo complessivo assumeranno più rilievo beni come ad esempio barche e moto di grossa cilindrata. Saranno tutti fattori che concorreranno a stabilire un punteggio finale decisamente più elevato.
3 - Patrimonio mobiliare
Ma l’aspetto che forse più di tutti subirà un radicale cambiamento che dovrebbe scoraggiare furbi ed evasori, è quello riguardante i beni mobiliari, ossia i conti correnti, gli investimenti azionari o obbligazionari, i titoli di stato e qualsiasi altra forma di investimento di carattere finanziario. Ebbene, per i primi tempi si continuerà seguendo l’attuale procedura che prevede l’autocertificazione di questi dati. Per il futuro però l’ente che dovrà materialmente predisporre l’Isee potrà richiedere queste informazioni direttamente all’anagrafe tributaria dell’Agenzia delle entrate, e in questa maniera non si potranno nascondere più in nessun modo eventuali proprietà mobiliari. Un giro di vite che promette di avere effetti molto rilevanti sui conteggi finali dei vari Indicatori.
4 - Agevolazioni
A fronte della serie di inasprimenti procedurali sopra descritti, verranno anche introdotte alcune agevolazioni. In particolare si terrà conto delle famiglie nelle quale sono presenti soggetti disabili. Inoltre i nuclei numerosi, cioè con più figli, potranno allo stesso modo usufruire di abbattimenti automatici del valore dell’Isee. Un modo questo per non svantaggiare ulteriormente quelle realtà familiari già fortemente provate dalla crisi attuale.
5 - Come si richiede l’Isee
E’ opportuno specificare infine che da gennaio cambierà anche in maniera radicale la modalità con cui si effettuerà la richiesta dell’Isee. Il singolo cittadino dovrà infatti innanzitutto recarsi presso il Caf o chi per esso e compilare la cosiddetta Dsu, ossia la Dichiarazione sostitutiva unica. Qui verranno elencati, come avviene anche ora, tutti i propri redditi, le proprietà mobiliari e immobiliari e la composizione del nucleo familiare. Entro quattro giorni lavorativi la Dsu sarà trasmessa in via telematica al sistema informativo dell’Isee, gestito dall’Inps. A questo punto, l’Istituto di previdenza entro altri quattro giorni lavorativi calcolerà l’Isee sulla base delle informazioni raccolte con il modello Dsu e di tutte le informazioni che, come detto, potranno essere reperite anche direttamente negli archivi della pubblica amministrazione, ossia dell’Inps stessa e dall’Agenzia delle entrate, con particolare riferimento alla già citata anagrafe tributaria, oppure all’anagrafe dei conti correnti. In questo modo, entro il decimo giorno lavorativo successivo alla presentazione della Dsu, il cittadino riceverà dall’Inps il proprio Isee definitivo. Per il ritiro materiale infine sarà possibile indicare un indirizzo Pec (posta elettronica certificata), si potrà scaricare il tutto direttamente dal sito Inps oppure dare mandato di ritiro al proprio Caf, attraverso una delega specifica.