Concordato fiscale
(Ansa)
Economia

Concordato Fiscale verso una nuova apertura. Oltre 1,3 miliardi di euro già incassati

Più di 500mila partite Iva hanno aderito entro la scadenza di ottobre. Ora con la possibile proroga al 10 dicembre il governo punta a raccogliere ulteriori risorse per finanziare la riduzione delle aliquote Irpef

Servono soldi e il concordato fiscale va verso la riapertura. Le prime stime parlano di incassi per oltre 1,3 miliardi di euro per lo Stato e così si accelera e si fa concreta la possibilità di una nuova finestra, fino al 10 dicembre) per consentire di aderire ai contribuenti che finora non l’hanno fatto.

C’era tempo fino al 31 ottobre per aderire e ci sono i primi numeri. Hanno detto sì oltre 500mila partite Iva, tra soggetti ISA (indicatori sintetici di affidabilità) e forfettari, secondo i primi dati del Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in un’intervista al Sole 24 ore ha parlato di 1,3 miliardi di euro di incasso. Il 15% dei contribuenti soggetti a pagella fiscale (circa 405mila su 2,7 milioni) ha aderito, manifestando la volontà di migliorare il proprio rapporto con il Fisco. Tra questi, 160mila contribuenti hanno poi migliorato il proprio “punteggio di affidabilità fiscale”, passando dai livelli più bassi (voti tra 1 e 8) al massimo (voto 10).

L’impatto economico del concordato preventivo è significativo: la base imponibile emersa finora ammonta a 14,8 miliardi di euro, di cui 8,5 miliardi ai fini delle imposte dirette (Irpef e Ires) e 6,3 miliardi per l’Irap. Questo ha generato un introito complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro, che saranno suddivisi tra 425 milioni per il 2024 e 865 milioni per il 2025. Parte di queste entrate sarà destinata alla riduzione delle aliquote Irpef, in particolare alla diminuzione della seconda aliquota dal 35% al 33%, obiettivo prioritario della maggioranza e che richiede almeno due miliardi di euro.

E così da rumors diventa concreta l’ipotesi di prorogare l'opportunità per i contribuenti. Dovrebbe essere data la possibilità di aderire fino al prossimo 10 dicembre. L’eventuale riapertura, tuttavia, richiederebbe un doppio binario per i versamenti, distinguendo chi ha aderito entro il 31 ottobre da chi aderirà nella nuova finestra (per rispettare il termine del 2 dicembre del versamento degli acconti) e dovrebbe essere limitata solo ai contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre senza aver aderito al concordato. La misura dovrebbe essere formalizzata in un decreto-legge, sul tavolo del Consiglio dei ministri, che sarà poi integrato come emendamento al decreto collegato alla manovra. La data del 10 dicembre consentirebbe al governo di valutare in tempo utile le ulteriori risorse generate dal concordato, e di inserire eventuali variazioni già in sede di approvazione del Ddl di Bilancio alla Camera.

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Cristina Colli