Corea del Nord: per quali aziende è un ottimo business
L’intensificazione degli scambi fra Trump e Kim Jong-un impatta positivamente su alcuni bilanci
La tensione geopolitica fra Stati Uniti e Corea del Nord non è solo causa di preoccupazione, ma anche di business per alcuni settori, come racconta quartz.com.
Buone notizie per gli azionisti
Il gigante della difesa Northrop Grumman, per esempio, ha in programma l’acquisizione di Orbital ATK, società specializzata in missili e difesa aerospaziale. Si tratta di una preda ambita proprio per il suo sistema di lancio che permetterà a Northrop Grumman di competere per le commesse in una serie di settori redditizi non solo in ambito militare, ma anche aerospaziale. Per portarsi a casa questa fetta di business, il nuovo acquirente staccherà un assegno da 7,8 miliardi di dollari. Ogni azione sarà pagata 134,50 dollari, il 22% in più sul prezzo di chiusura al momento dell’accordo.
Fusioni e acquisizioni
Orbital non è un caso isolato. Anche i suoi concorrenti beneficiano del crescente interesse nei sistemi missilistici di difesa. Le azioni Aerojet Rockedyne, per esempio, hanno registrato un incremento dopo l’annuncio dell’acquisizione di Orbital. Più in generale, il 2017 è stato l’anno con il più alto numero di fusioni nel settore aerospaziale e della difesa. Poche settimane fa, United Technologies ha acquisito il contractor della difesa Rockwell Collins per 23 miliardi di dollari. Complessivamente, finora sono stati siglati contratti di acquisizione per 40 miliardi di dollari.
Industrie belliche
Delle ostilità con la Corea del Nord, aggiunge Yahoo! Finance, hanno tratto vantaggio anche le azioni di società come Boeing che, oltre a produrre aerei commerciali, opera divisioni come Difesa, Space & Security e Boeing Military Aircraft. Ma nel conto ci sono ovviamente Lockheed Martin, il più grande contractor della difesa; Bae Systems, azienda produttrice di equipaggiamento militare; Raytheon, produttrice di missili e di sistemi missilistici di difesa. E poi ancora: Huntington Ingalls Industries, specializzata nella produzione di navi militari e fornitore di servizi professionali per il governo e Leidos Holdings che fornisce soluzioni tecnologiche per la difesa, l’intelligence e la sicurezza nazionale.
Rifugi sotto i riflettori
Anche i produttori di rifugi anti-atomici guardano con ottimismo ai propri bilanci. Aziende come la californiana Atlas Survival Sherlter e Rising S Shelters del Texas hanno fatto sapere che il loro business ha subito una rapida accelerazione, tanto che in alcuni casi le vendite sono addirittura raddoppiate. Il prezzo dei rifugi parte da 40mila dollari, ma esistono anche versioni "popolari" da diecimila.
Progetti a lungo termine
Nel conto, infine, entra il fatto che le commesse militari hanno una tempistica molto ampia, perché aerei da combattimento, sottomarini e armamenti richiedono decenni per il design, l’assemblaggio e il test. Considerato che il mercato è soggetto a cambi di direzione politica che influenzano la destinazione dei budget, le aziende produttrici sono soggette a forti pressioni per fare quadrare i conti. Se negli ultimi anni i paesi in via di sviluppo sono stati i principali destinatari di armamenti prodotti dagli Stati Uniti e dalla Russia, gli effetti della tensione fra Corea del Nord e gli Stati Uniti hanno spinto il Senato americano, pochi giorni fa, ad autorizzare investimenti in armamenti per 700 miliardi di dollari.
Per saperne di più:
- Il piano della Corea del Sud per uccidere Kim Jong-un
- Corea del Nord: ecco cosa prevede la risoluzione approvata dall’Onu