Così Draghi rasserena i mercati
"Le banche italiane hanno un alto livello di patrimonializzazione e garanzie", ha detto. La Bce "è pronta ad agire a marzo". I mercati chiudono al rialzo
"In Italia le banche hanno un livello di patrimonializzazione nella media dell'eurozona ed un alto livello di garanzie e collaterale". Forse sono queste le parole che il mercato stava aspettando per spingere il tasto "Pausa" alla speculazione sui titoli bancari. Un primo effetto lo ha avuto. Le Borse hanno chiuso in rialzo, Milano +4,2% con MPS addirittura del 39% recuperando parte delle perdite degli ultimi giorni.
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Il questionario inviato dalla vigilanza a diverse banche nell'area euro (fra cui le italiane) che ha provocato forti tensioni in Borsa, ha un senso ben preciso, ha chiarito Draghi: rientra nelle buone pratiche sulla gestione dei crediti deteriorati ed "è stato inviato a molte banche in diversi paesi. Non è una iniziativa che vuole spingere le banche a risolvere urgentemente il tema dei crediti, sappiamo che ci vuole molto tempo. Inoltre non c'è nessun nuovo e inatteso accantonamento o nuove richieste di maggior capitale per le banche europee avanzate dalla vigilanza
A marzo revisione della politica BCE
Le parole di Draghi, come spesso accade, hanno risollevato gli umori del mercato. Il presidente della BCE ha infatti dichiarato che i tassi di interesse, rimasti fermi a lungo, lo resteranno ancora per molto e il motivo è presto detto: "con il nuovo anno i rischi al ribasso sono aumentati di nuovo, c'è volatilità ed in questo ambiente l'inflazione resta debole". Ed è per questo che la BCE rivedrà la propria politica monetaria a marzo. "Il consiglio direttivo è unanime, non ci sono divisioni".
La Bce "è pronta ad agire" e a "mettere in campo tutti gli strumenti a sua disposizione entro il suo mandato" per raggiungere l'obiettivo di un tasso d'inflazione vicino ma sotto al 2%. "Stiamo adattando i nostri strumenti a condizioni che cambiano e stiamo facendo tutto ciò che è necessario per portare a termine il nostro mandato e non ci arrendiamo davanti a questi nuovi fattori".
La politica fiscale
"La ripresa nell'eurozona deve essere sostenuta da riforme strutturali, che devono accompagnare la politica accomodante della Bce" ha ribadito Draghi aggiungendo che tutti i paesi devono adottare una politica fiscale più pro-business.
Un quadro "più chiaro" circa gli effetti del calo del petrolio sull'inflazione "sarà disponibile a marzo con le nuove stime della Bce, che comprenderanno anche il 2018", ha spiegato Draghi "Il piano di acquisto titoli procede bene, con effetti positivi sul costo del credito a famiglie e imprese", ha aggiunto ribadendo che le misure messe in campo dalla Banca Centrale dalla metà del 2014 "stanno funzionando".