Crisi Mps, le cose da sapere
Tutti gli aspetti e i passaggi delicati che hanno messo di nuovo nei guai il Monte dei Paschi di Siena, tra gli stress test e l'intervento dello Stato
In rialzo di oltre 6 punti percentuali. E' la performance odierna a Piazza Affari del titolo di Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps). Dopo aver perso quasi il 40% in una settimana, oggi le azioni dell'istituto toscano sono fortunatamente rimbalzate. Non si può dire, però, che la crisi di Banca Mps sia ormai alle spalle visto che i problemi da risolvere sono ancora tanti. Di seguito, una panoramica su come si è giunti a questa situazione e sui suoi possibili sviluppi.
L'ultimatum della Bce
La crisi di Mps ha avuto un'escalation nei giorni scorsi, con la diffusione della notizia di una lettera recapitata a fine giugno dalla Banca Centrale Europea (Bce) ai vertici dell'istituto toscano. Nello specifico, la Bce a chiesto al Monte dei Paschi di alleggerire le proprie sofferenze, cioè i prestiti deteriorati ancora iscritti bilancio. Nel piano industriale di Mps, c'è già l'obiettivo di ridurre le sofferenze di 5,5 miliardi entro il 2018 ma la Bce vuole un taglio di ben 10 miliardi.
Cartolarizzazioni in vista
Per liberarsi delle sofferenze (visto che la Bce chiede un taglio superiore agli obiettivi fissati dalla banca) Mps sarà dunque essere costretta a effettuare molte più cartolarizzazioni del previsto, trasformando i crediti deteriorati in titoli finanziari da cedere poi sul mercato a investitori qualificati (per esempio a fondi specializzati in queste operazioni).
Buco nel bilancio
Dover vendere più sofferenze del previsto, però, comporta dei buchi di bilancio tutt'altro che trascurabili per Mps. Oggi, infatti, le sofferenze dell'istituto toscano sono contabilizzate per un importo attorno al 39-40% rispetto all'ammontare dei crediti originari. Sul mercato, invece, i crediti deteriorati vengono scambiati mediamente a un valore ben più basso di quello iscritto a bilancio, cioè attorno al 20% del prestito iniziale.
Il fondo Giasone
Per soccorrere Mps, potrebbe esser creato un nuovo fondo salva-banche sul modello del già esistente Atlante, che è servito per salvare la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il nuovo fondo si chiamerà probabilmente Giasone e avere una dotazione iniziale di 5-6 miliardi di euro. Buona parte delle sue risorse dovrebbero servire per acquistare i crediti sofferenti di Mps.
Gli stress test di agosto
Tra la fine di luglio e gli inizi di agosto, però, arriverà un'altra tegola per Mps: verranno pubblicati i risultati degli stress test con cui l'Eba, l'autorità bancaria europea, esamina periodicamente la situazione patrimoniale dei principali istituti di credito del Vecchio Continente. E' probabile che Mps non riesca a passare l'esame e che sia costretta dalla Bce a rafforzarsi, con un nuovo aumento di capitale e il collocamento di nuove azioni sul mercato.
Bisogno di capitale
Emettere nuovi titoli adesso, dopo un ribasso in borsa di oltre l'80% in un anno, sarà però molto difficile per l'istituto toscano. Per questo, il governo sta pensando di intervenire in soccorso di Mps con un duplice intervento. Oltre al già citato acquisto delle sofferenze da parte del Fondo Salva-banche Giasone, ci sarà un aumento di capitale preventivo, garantito dallo Stato (seppur con delle modalità un po' particolari).
Aiuti di stato
Mps emetterà probabilmente dei bond che verranno poi sottoscritti dallo Stato. Si tratterà di un prestito obbligazionario convertendo: se i titoli non verranno rimborsati entro una determinata scadenza, saranno automaticamente trasformati in azioni. Con questa operazione, ci sarà di fatto una nazionalizzazione della banca, con lo Stato che diventa primo azionista.