Decreto banche: i punti principali
Le decisioni del Governo Renzi: holding unica delle BCC, accordo Ue sulle garanzie, modifiche alle vendite all'asta
Le Bcc saranno sotto una holding unica ma chi non vorrà aderire avrà il suo paracadute di uscita, l'accordo Ue sulle garanzie diventa legge, le vendite all'asta fallimentari saranno meno care e le norme per gli indennizzi ai risparmiatori arriveranno nei prossimi giorni. Dopo un cdm durato tre ore il governo vara il nuovo "decreto banche", asciugato rispetto alle attese, e la riforma del settore cooperativo vede finalmente la luce, alla fine di mesi di frenate e modifiche con il governo che accoglie una delle proposte avanzate da alcuni segmenti della cooperazione critici del provvedimento. Ecco le misure principali decise.
1 - BCC: cosa cambia
Sul fronte delle Bcc la mediazione fa salva la creazione di un grande gruppo cooperativo con una massa critica che possa andare "nella direzione del consolidamento" auspicata dal premier Renzi più volte mantenendo "un modello, quello delle Bcc, che non va buttato tutto via, va difeso ma anche protetto". Le banche quindi saranno "libere di non aderire" alla holding e rimanere cooperative o spa a patto però che abbiamo una soglia minima di patrimonio di 200 milioni di euro e che versino, per poter mantenere le riserve (ora formalmente pubbliche) all'erario il 20%. Attualmente, come ricorda il ministro Padoan, sono circa una "decina" che corrispondono a questo identikit ma non è detto che tutti scelgano di stare fuori dalla nuova holding.
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2 - Le banche popolari
Il governo non ha accolto l'idea di consentire alle banche di credito cooperativo la trasformazione in popolari contenuta nel progetto di autoriforma. Sulle popolari infatti il premier ha ribadito come l'azione del governo punta a non crearne di nuove ma di aggregarne. "Ci auguriamo" che la riforma delle banche popolari "sia recepita nel modo più intelligente e innovativo possibile dai singoli soggetti delle banche popolari, spero possano rapidamente fondersi, unirsi, aggregarsi, nel rispetto della loro autonomia" ha detto Renzi.
3 - Aste fallimentari
L'esecutivo punta a rafforzare il sistema bancario, velocizzando la cessione dei crediti. "Le vendite all'asta saranno per tutto il 2016 esenti dall'imposta di registro, vale più di 200 milioni ed è un messaggio per semplificare la questione dei crediti incagliati". In seguito arriverà attraverso un ddl approvato stasera, anche il riordino complessivo del diritto fallimentare.
"Il sistema italiano è solido, non è il piu' preoccupante del mondo, sono molto piu' preoccupato per banche di altri paesi anche più solidi dell'Italia anche perchèuna crisi del sistema bancario, ad esempio, in Germania ha certo effetti anche da noi" ha concluso il premier.
4 - Garanzie sui titoli
Il regime di garanzia sulle passività emesse nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione realizzate a fronte della cessione da parte di banche italiane di portafogli di crediti pecuniari qualificati come sofferenze ha lo scopo di favorire lo sviluppo del mercato italiano dei non performing loans (prestiti non performanti), facilitando l'accesso di investitori con orizzonte di medio-lungo periodo e contribuendo a ridurre la forbice di prezzo tra chi vende e chi compra crediti deteriorati, che rappresenta l'ostacolo principale per la crescita di questo mercato.
La garanzia dello Stato può essere concessa solo ai titoli della classe senior (i "migliori") e purchè questi abbiano previamente ottenuto un livello di rating da una agenzia riconosciuta dalla BCE corrispondente a un investment grade. La garanzia diviene efficace quando la banca abbia venduto più del 50% dei titoli junior.
Il prezzo della garanzia è costruito prendendo come riferimento i prezzi dei credit default swap di società italiane con un rating corrispondente a quello dei tioli senior che verrebbero garantiti.