draghi conte
(Getty Images)
Economia

Slittano i ristori per le imprese, ma già si sa che i soldi sono pochi

Niente consiglio dei ministri neanche oggi segno delle difficoltà dell'esecutivo che non ha molte risorse a disposizione

Rinviato il Consiglio dei ministri previsto per oggi che aveva ad oggetto il decreto ristori per aiutare i settori in crisi e calmierare l’aumento delle bollette. Il Cdm è stato dunque spostato a domani mattina proprio perché l’intervento per frenare il rincaro di luce e gas non sarebbe ancora pronto, contrariamente alle misure per aiutare i comparti più colpiti dalle ultime misure anti Covid. Per quanto riguarda il mondo delle bollette il governo sta ragionando per trovare nuovi fondi (da sommare ai 3,8 miliardi stanziati in legge di Bilancio) per contrastare i rincari del primo trimestre dell’anno. Tra le ipotesi in campo c’è la possibilità di trovare nuove le risorse dalle aste di CO2 (1,5 miliardi) e dalla cartolizzazione di alcuni oneri di sistema (2,5 miliardi). Da sottolineare come però il governo sta anche ragionando su interventi più strutturali, non realizzabile nell’immediato, da accompagnare a misure transitorie come quelle messe in campo nell’ultimo periodo. Il problema delle bollette sta colpendo duramente non solo i singoli cittadini ma anche le imprese. Secondo il Centro studi di Confcommercio l’aumento di energia e gas sta mettendo a rischio la sopravvivenza di tantissime mini aziende. Si parla infatti di un rincaro medio per il commercio e per il turismo del 76% e per i bar e i ristoranti di somme che superano quasi sempre il 100% con bollette più che raddoppiate. Sul tema è tornata anche la Lega che chiede un maggiore impegno al governo: "L'emergenza energetica sta rischiando di diventare una emergenza nazionale che rischia di mettere sulla strada centinaia di migliaia di lavoratori e di far chiudere migliaia di aziende. Spero che il pressing della Lega trovi nelle prossime ore un primo significativo contributo di almeno 5 miliardi anche se io ricordo che il caro bollette alle sole imprese costerà almeno 30 miliardi quest'anno", spiega Salvini.

Per quanto riguarda invece la parte del decreto ristori destinata ai settori che stanno maggiormente soffrendo a causa delle ultime misure decise dal governo per fronteggiare l’arrivo di Omicron, il sottosegretario al Mef, Alessandra Sartore, parlando a Radio anche’io ha spiegato come "Sicuramente ci saranno degli interventi a favore dei settori che più hanno sofferto e soffrono, interverremo per i primi tre mesi del 2022, nei quali è stata prorogata l'emergenza, a fondo perduto, con sistemi che sono oleati, già posti in essere con gli interventi precedenti". I settori che dunque potranno godere di queste nuove agevolazioni sono “tutti quelli che da un lato hanno le attività chiuse, tipo sale da ballo e discoteche, e poi il turismo, le agenzie di viaggi, lo spettacolo, il cinema, il teatro, e lo sport". Impianto confermato anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, che ha spiegato di aver sentito il ministro Giancarlo Giorgetti (Mise). Il decreto ristori dovrebbe infatti destinare un miliardo per le discoteche, gli impianti sportivi, le realtà culturali e il mondo del turismo.

E dunque i soldi che il governo avrebbe stanziato per aiutare i vari settori in difficoltà dovrebbero essere circa 1,5 miliardi. Troppo pochi se si pensa che la nuova ondata pandemica, insieme all’inflazione e al caro energia stanno facendo rallentare i consumi, e rendendo difficile la ripresa economica delle imprese, che ancora non avevano recuperato le energie dalla prima ondata di Covid. Sostegni che dunque, se saranno confermati domani, non aiuteranno molto il mondo imprenditoriale che sta vivendo una crisi dentro un’altra crisi, senza né degli aiuti seri né delle prospettive chiare per il futuro.



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Giorgia Pacione Di Bello