Le dieci regole per quotarsi in Borsa
Secondo Fortune, per un'azienda hi-tech servono dieci anni e tanta determinazione per il grande passo
Quotarsi in borsa: un passaggio fondamentale per qualsiasi società alla ricerca di capitali per finanziare gli investimenti che ne garantiranno la crescita futura. La prestigiosa rivistaFortune, bibbia dell'uomo d'affari, ha stilato un decalogo per le aziende tecnologiche che si apprestano a questo grande passo, pensato ovviamente per operatori americani, ma valido anche per quelli di casa nostra. Vediamone i consigli, facendo una premessa: non esistono casi di successi "casuali". Perché per preparare una quotazione servono dagli 8 ai 10 anni di lavoro metodico e puntuale.
1) Reclutare un dirigente finanziario che conosca bene i meccanismi della borsa. Se non si ha già a disposizione un funzionario con queste caratteristiche, è meglio affrettarsi ad assumerlo con largo anticipo rispetto alla data prevista per la quotazione. Così avrà il tempo per familiarizzare con l'impresa e prepararla al meglio al salto sul mercato azionario.
2) Stringere buoni rapporti con le banche. Selezionare il partner bancario che possa affiancare l'impresa nell'operazione è una scelta delicata, che deve essere fatta con ponderazione e confrontando tutti i potenziali operatori.
3) Selezionare l'istituto di credito giusto. Negli USA, si organizza un vero e proprio "concorso di bellezza" fra banche, che devono mettere in mostra le loro qualità per essere scelte.
4) Sfruttare l'occasione per attirare nuovi talenti. Lavorare per una società quotata non è la stessa cosa che lavorare per una non quotata. È più stimolante, più complesso e dovrebbe essere anche più remunerativo. Prima di quotarsi, una società può essere in grado di richiamare elementi capaci,che abbiano voglia e capacità per cimentarsi nella nuova sfida.
5) Incontrare gli investitori. Quotarsi significa proporre qualcosa di nuovo a chi possiede i capitali: non si può pensare di convincerli a investire senza il necessario lavoro preparatorio. In queste situazioni, avvicinare le figure giuste significa essere a metà dell'opera.
6) Avere il bilancio in ordine. Se la quotazione in borsa è dovuta al fatto di non avere liquidità disponibili, è destinata all'insuccesso. Chi vorrebbe investire in una società che appare con l'acqua alla gola?
7) Pubblicate i dati che normalmente vengono diffusi. Farsi conoscere è fondamentale, ma per permettere agli investitori di comprendere la proposta della società è bene rimanere legati alle abitudini del mercato che si intende conquistare. Niente statistiche o dati che non siano più che familiari per gli operatori, che altrimenti ne sarebbero solamente confusi.
8) Superate gli obiettivi di risultato. All'inizio dell'esercizio finanziario vengono stabiliti degli obiettivi di risultato: al momento della quotazione, ovviamente, ha più appeal chi quegli obiettivi è stato capace di superarli (ma senza strafare, altrimenti si dimostra scarsa capacità previsionale).
9) Programmare tempo da dedicare agli investitori anche dopo la quotazione. Anche se la quotazine dovesse andare bene, non è detto che dopo la fase di lancio la fiducia ottenuta rimanga tale. Meglio essere pronti a dialogare con gli investitori, in modo che non considerino l'ipotesi di rititrare i propri capitali.
10) Calcolare con cura il prezzo di quotazione delle azioni. I risultati della prima giornata in borsa rappresentano un chiaro indicatore della validità dei calcoli effettuati in precedenza. Un prezzo troppo basso potrebbe attirare più capitali, ma forse non quelli interessati a investimenti di lungo periodo. Un prezzo troppo basso potrebbe attirare troppo pochi investitori.