Corsa al discount; così gli italiani si sono difesi dall'inflazione nel 2023
Dal +7% al +10 degli ultimi mesi per i supermercati a basso costo da cui sono corsi gli italiani
Discount. Ecco come si sono difesi negli ultimi mesi gli italiani dall’inflazione galoppante. A novembre 2023 le vendite alimentari nei discount sono cresciute del 6,9% rispetto allo stesso mese del 2022 e guardando all’anno appena concluso hanno segnato un +8,5%. I dati Istat sul commercio al dettaglio parlano chiaro: l’inflazione e gli stipendi al palo hanno spinto ad un cambio di abitudini quando si riempie il carrello e da qui il boom dei discount e dei marchi dei supermercati.
La fotografia Istat nel dettaglio parla di un Paese dove i consumi alimentari crescono, in termini di spesa, ma non di volume. In novembre sono aumentate in valore dello 0,2% le vendite degli alimentari, ma sono calate dello 0,2% in volume. Su base annua hanno registrato un + 4,1% in valore e una diminuzione del 2,0% in volume. Quindi nel 2023 si è speso di più per fare la spesa, ma si è comprato meno. La curva è migliorata negli ultimi mesi, con l’inflazione in discesa dopo un lungo periodo. Ma resta la forbice tra valore e volume. “Gli italiani hanno speso nel 2023 circa 9 miliardi in più per mangiare meno, perché a causa del caro prezzi hanno dovuto tagliare del 3,9% le quantità di cibi e bevande acquistate”, sintetizza Coldiretti. Il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto per quelle a reddito medio basso, si è indebolito a causa dell’aumento dei prezzi. E per il 2024 secondo Federdistributori si prospetta una situazione di forte incertezza.
Tornando ai numeri a novembre l’Istat fotografa un’Italia dove sono i discount e i marchi dei supermercati a fare volare i consumi. Le vendite nella grande distribuzione sono cresciute del 3,4% rispetto all’anno precedente e dello 0.6% per il commercio elettronico. In calo, invece, le vendite nei negozi di prossimità (-1,2%). E gli alimentari, pur con la diminuzione dei volumi, trainano. Su base tendenziale, a novembre 2023 le vendite in questo settore hanno segnato un aumento del 4,1% in valore (-2% in volume) mentre quelle dei beni non alimentari sono calate sia in valore (-0,3%) sia in volume (-2,3%). Unica eccezione i prodotti di profumeria (+5%).
Quindi i consumi maggiori in Italia sono stati quelli alimentari, nella grande distribuzione (con il boom dei discount +8,5% nei primi undici mesi 2023 rispetto al periodo gennaio-novembre 2022) e nel commercio elettronico (dove si cercano e trovano gli sconti e le promozioni).
La spesa al discount è la risposta degli italiani all’inflazione e agli stipendi fermi da molto, per molti. Ed è la conseguenza delle disuguaglianze di reddito che caratterizzano il nostro Paese. L’analisi di qualche giorno fa della Banca d'Italia parla chiaro: il 5% delle famiglie italiane più ricche possiede il 46% della ricchezza netta totale. Un numero che dimostra che l'Italia è sotto la media europea per concentrazione della ricchezza. Siamo a fianco della Francia e dietro la Germania.