Educas porta le scuole internazionali in Italia
Il fondo di private equity ha comprato (per ora) 5 strutture: licei che forniscono l'International Baccalaureate
La Buona scuola di Matteo Renzi non ha davvero convinto gli italiani, che continuano massicciamente (quelli che se lo possono permettere, visto che servono 15-25 mila euro all’anno) a spostare i propri figli nelle scuole internazionali.
Un fenomeno ancora di nicchia, proprio perché comporta uno sforzo economico importante, ma che ha convinto un fondo inglese di private equity a puntare sul nostro Paese per un investimento consistente.
Infatti il fondo Educas ha messo a segno in un colpo solo l’acquisizione di cinque strutture ma, come dichiara a Panorama il fondatore Nadim Nsouli, "è pronto a fare altre operazioni, se si dovesse presentare l’occasione".
A finire nel portafoglio di Educas sono state due scuole milanesi, la Saint Louis e l’International, le scuole internazionali di Monza, Modena e Siena, oltre a una quota di quella di Como. Adesso Educas può vantare 23 strutture in quattro continenti con oltre 15 mila studenti.
Interessante notare però che fuori dalla Gran Bretagna il fondo inglese ha investito finora solo in tre strutture nei sobborghi di Bruxelles, Losanna e Montreux, tutte città a fortissima vocazione internazionale.
In Italia invece sono gli italiani a rappresentare la quota maggiore degli iscritti, che usciranno poi dal liceo con un anno di anticipo e il diploma IB (International baccalaureate). Un interesse inarrestabile che porta ad esempio un piccolo centro come Siena ad avere in questo momento 100 ragazzi in lista d’attesa per l’iscrizione.
Educas sta già investendo pesantemente per ampliare le strutture. "A Siena per settembre dell’anno prossimo sarà pronta la nuova scuola, decisamente più ampia dell’attuale, mentre a Milano abbiamo appena comprato un palazzo nel quale potremo ospitare in boarding school (convitto) circa 50 ragazzi sia della Saint Louis sia dell’International, con la formula lunedì-venerdì oppure anche weekend compreso" dichiara Nsouli, che aggiunge: "In questo modo anche le famiglie che non hanno scuole internazionali nelle vicinanze possono dare ai loro figli questa oppoortunità". I meridionali sono avvertiti.