Elezioni in Grecia, 3 scenari per l'economia
Cosa può accadere nell'Eurozona e sui mercati, dopo il responso delle urne elleniche. Le previsioni degli analisi di Ig
Vincerà o non vincerà Syriza guidata da Alexis Tsipras? E se vincerà, riuscirà a ottenere la maggioranza al Parlamento di Atene? I dubbi degli analisti politici sull'esito delle elezioni in Grecia non lasciano indifferenti neppure gli osservatori dei mercati finanziari. Tsipras, che è favorito nei sondaggi, ha infatti detto che non porterà la Grecia fuori dall'euro ma che pretenderà una ristrutturazione del debito della Repubblica Ellenica. Inoltre, il leader di Syriza non vuole proseguire i piani della Troika, il gruppo di “commissari” inviati dall'Ue, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, che hanno imposto alla Grecia un piano di risanamento economico basato sull'austerity di bilancio. Dunque, un interrogativo è d'obbligo: cosa accadrà dopo il responso delle urne? Se lo sono chiesti anche Filippo Diodovich e Vincenzo Longo, strategist della multinazionale britannica del trading Ig, che hanno individuato tre possibili scenari per il dopo elezioni. Eccoli descritti di seguito.
Primo scenario: Tsipras vince, ma senza maggioranza
Gli analisti di Ig assegnano una probabilità del 50% all'ipotesi che Syriza vinca le elezioni, senza però ottenere la maggioranza assoluta, e che conquisti il Parlamento di Atene soltanto alleandosi con un partito di centro-sinistra. I potenziali partner potrebbero essere i social democratici di Kinima o, più difficilmente, i comunisti del Kke. Chiunque sia l'alleato, però, una cosa sembra fuori discussione: se si formerà una maggioranza di questo tipo, difficilmente la Grecia proseguirà il piano della Troika. A quest'ultima ipotesi, infatti, Ig assegna una probabilità di appena il 20%. Ancor più difficile da realizzarsi è uno scenario in cui la Repubblica Ellenica decida di uscire dall'Euro (probabilità 10%). L'ipotesi più credibile (probabilità del 70%) e che il leader di Syriza avvii un negoziato per la ristrutturazione del debito, come promesso ai suoi elettori.
Secondo scenario: Tsipras stravince
A giudicare dai sondaggi, la conquista della maggioranza assoluta in Parlamento da parte di Syriza ha poche chance di realizzarsi (probabilità 10% secondo gli analisti di Ig). In ogni caso, se si verificasse questo scenario, sicuramente non ci sarà il proseguimento del piano della Troika. La probabilità maggiore (80%) è che ci sia un negoziato per la ristrutturazione del debito, che incontrerà tuttavia non pochi ostacoli sulla propria strada. Se le trattative dovessero fallire, non va dunque esclusa l'ipotesi che ci sia il Grexit, cioè l'uscita della Grecia dall'euro.
Leggi qui: Se la Grecia esce dall'euro
Terzo scenario: la grande coalizione
Non va scartata del tutto l'ipotesi che Tsipras non ottenga la maggioranza e che il Parlamento di Atene venga invece conquistato da una coalizione di forze moderate, attorno al centrodestra di Nuova Democrazia. La probabilità di questo scenario è però di appena il 20%. Se si verificasse questo risultato, quasi sicuramente la Grecia proseguirà il piano della Troika (probabilità 80%) anche se non sono esclusi possibili aggiustamenti, di fronte a un peggioramento dell'economia. Nulle sono invece le chance di un'uscita della Grecia dall'euro mentre c'è un 20% di probabilità che vi sia una nuova ristrutturazione del debito, se l'esposizione finanziaria di Atene dovesse rivelarsi ancora insostenibile.
Le reazioni dei mercati
Visto che l'uscita della Grecia dall'euro sembra molto improbabile, per gli analisti di Ig è difficile che l'esito delle elezioni elleniche crei delle turbolenze sui mercati finanziari. Una eventuale ristrutturazione del debito potrebbe invece causare una trascurabile crescita dello spread Btp/Bund, il differenziale di rendimento tra titoli di stato italiani e tedeschi, fino sopra la soglia dei 200 punti base (2%). Oggi, a differenza del biennio 2010-2012, i mercati dell'Eurozona possono contare infatti su diversi paracaduti, come la politica accomodante della Banca Centrale Europea (che ha appena annunciato il quantitative easing) o il meccanismo di salvataggio degli stati in difficoltà (European Stability Mechanism- Esm).