Esselunga, quanto vale l'impero di Caprotti
ANSA/ SALVATORE GARZILLO
Economia

Esselunga, quanto vale l'impero di Caprotti

Un gruppo che fattura 7 miliardi ed è campione di redditività. Ecco cosa lascia l'imprenditore da poco scomparso

Giuliana Albera e sua figlia Marina. Ecco i nomi delle due maggiori beneficiarie dell'eredità di Bernardo Caprotti. Il patron di Esselunga scomparso la scorsa settimana ha deciso di lasciare gran parte dell'impero che ha creato nella grande distribuzione alla famiglia nata dal secondo matrimonio. Nello specifico, alla seconda moglie Giuliana Albera e alla figlia Marina Caprotti andrà il 70% Supermarkets Italiani, la holding che controlla Esselunga mentre due quote del 15% spettano ai due figli che il grande imprenditore ebbe nel primo matrimonio: Giuseppe e Violetta Caprotti. Ma quanto vale di preciso l'impero di Caprotti? Ecco, di seguito, una panoramica sulla galassia di Esselunga.

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150 supermercati

La spina dorsale del gruppo è rappresentata dalla catena di supermercati di 150 supermercati col marchio Esselunga, che nel 2015 hanno fatturato ben 7,3 miliardi di euro, quasi il 20% in più rispetto a 5 anni prima. Il tasso di crescita dell'impero di Caprotti nell'ultimo quinquennio è stato 10 volte superiore alla media della grande distribuzione organizzata (gdo) italiana che, dal 2010 al 2015, hanno visto salire il proprio giro d'affari di meno del 2%. Nella classifica dei gruppi nazionali della Gdo, Esselunga è al terzo posto dopo Coop e Conad ma nel Nord-Ovest del paese (Lombardia Piemonte e Liguria) è il leader incontrastato.

Campione di profitti

Il tratto distintivo di Esselunga, più che la montagna di ricavi realizzati, è soprattutto l'alto tasso di profitti che riesce a macinare in un anno. L'utile netto della catena di supermarket creata da Caprotti ha raggiunto nel 2015 i 290 milioni di euro, corrispondenti al 4% dei ricavi. Si tratta di un livello molto alto per il settore della grande distribuzione. Secondo l'Ufficio Studi di Mediobanca, tra il 2010 e il 2015 Esselunga ha realizzato profitti netti cumulati per 1,1 miliardi di euro, 20 volte di più dei 50 milioni delle Coop.

Tesoro nel mattone

Oltre all'impero nella grande distribuzione, Caprotti ha creato anche un tesoro nel mattone. Le proprietà immobiliari del gruppo sono state infatti conferite in una società ad hoc, la Villata Immobilare (controllata da Villata Partecipazioni) che ha un patrimonio netto di oltre 400 milioni di euro. I suoi asset sono rappresentati per lo più da punti vendita dati in affitto alla stessa Esselunga, a cui si aggiungono anche alcune proprietà agricole e un immobile industriale. Pure la maggioranza di Villata Partecipazioni (il 55%) è andata alla seconda moglie di Caprotti Giuliana Albera e sua figlia Marina mentre ai figli del primo matrimonio, Giuseppe e Violetta, è finita una quota del 22,5% a testa.

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