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Economia

L'Europa si divide ancora sul tetto al prezzo del gas

Tutti concordi nel liberarsi dalla dipendenza di Mosca ma sul tetto al rialzo dei prezzi manca l'accordo. E ci rimettiamo soprattutto noi italiani

Continuano i lavori al Consiglio europeo che ha come protagonista il tema dell’energia. Gli argomenti sul tavolo, in questo secondo giorno, ruotano infatti attorno alla questione degli approvvigionamenti comuni e a possibili interventi per mitigare il prezzo dell’energia. La questione è particolarmente complessa dato che i paesi all’interno dell’Unione europea hanno visioni diverse. Ci sono realtà come la Spagna o l’Italia che hanno posizioni più nette e vorrebbero un’azione comunitaria e altri come Olanda, Germania e Paesi del nord che sono più freddi sulle soluzioni proposte. Divergenze che si sono esplicitate nella riunione di oggi con, da una parte, il premier spagnolo, Pedro Sanchez e i paesi mediterranei che hanno spinto per ottenere un tetto sui prezzi di gas ed energia e il disaccoppiamento del costo dell’elettricità da quello del gas, con una compensazione per la differenza tra il prezzo fisso e quello di mercato. E dall’altra stati come la Germania, Finlandia e l’Olanda che si oppongono alle proposte sostenendo che l’introduzione di un tetto ai prezzi altererebbe l’attuale mercato libero.

Ampia convergenze si è invece trovata attorno alla proposta di acquistare in modo comunitario il gas e sullo stoccaggio minimo. Trovare una soluzione unica, che vada bene a tutti gli stati membri, è dunque difficile, anche perché la questione di fondo è che i vari paesi dell’Ue hanno mix energetici diversi. E inoltre, non avendo mai riflettuto seriamente a livello comunitario in merito alla creazione di una politica energetica comune, adesso, in una situazione di forte tensione è ancora più difficile prendere certe decisioni. Il nodo centrale resta comunque quello di rendersi il più indipendenti possibile dal gas russo. E una sponda, in questo senso, sembra essere stata offerta oggi dagli Usa.

Al Consiglio europeo ha infatti partecipato, come ospite, anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che insieme a Ursula Von der Leyen (Presidente Ue) hanno annunciato l’istituzione di una task force congiunta per affrontare le esigenze legate alla sicurezza energetica all’interno dell’Unione europea: "Oggi sono orgoglioso di essere ancora una volta insieme alla presidente Von der Leyen per annunciare una nuova iniziativa rivoluzionaria tra l'Unione europea e gli Stati Uniti. Dobbiamo essere uniti per ridurre la dipendenza dell'Europa dall'energia russa", dichiara Biden. "Ed è per questo che, all'inizio di questo mese, ho annunciato che gli Stati Uniti avrebbero vietato tutte le importazioni di energia russa, per chiarire che il popolo americano non avrebbe partecipato al finanziamento della guerra brutale e ingiustificata di Putin contro il popolo ucraino". Tuttavia, ha continuato Biden, "noi siamo stati in grado di compiere quei passi quando altri (Europa) non potevano perché gli Stati Uniti sono un esportatore netto di energia, con una forte industria nazionale". Ed è proprio per questo motivo che il presidente a stelle e strisce ha annunciato che gli Usa garantiranno altri 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto all’Europa per il 2022. “E poiché l'Ue si adopera per interrompere l'acquisto di gas russo ben prima del 2030, lavoreremo anche per garantire un'ulteriore fornitura al mercato dell'Ue di 50 miliardi di metri cubi di Gnl dagli Stati Uniti all'anno entro il 2030". Biden ha però anche precisato come l’Ue dovrà lavorare insieme ai vari stati membri per costruire infrastrutture per ricevere il Gnl e per adottare anche misure che aumentano l’efficienza del gas. Il Presidente degli Usa si è poi dilungato su come Stati Uniti e Ue lavoreranno come un’unica squadra verso un’energia più verde e con sempre meno emissioni.

Il progetto delineato da Biden, con il relativo distaccamento dal gas russo, avrà però delle pesanti ripercussioni economiche per l’Europa, ammesse anche dallo stesso presidente americano: “so che l'eliminazione del gas russo avrà dei costi per l'Europa. Questa, tuttavia, non solo è la cosa giusta da fare dal punto di vista morale, ma ci farà poggiare su una base strategica molto più forte".

Da parte sua L’Ue ha presentato al Consiglio europeo un pacchetto di proposte che prevede l’esposizione a maggio di diverse opzioni per ottimizzare il design del mercato elettrico, “in modo da supportare meglio la transizione verde. E proporremo di eliminare gradualmente i combustibili fossili russi dal nostro mix energetico entro il 2027", scrive la presidente della Commissione europea in un tweet in cui riassume le iniziative per fare fronte alla crisi energetica.

Oltre al tema dell’energia ci sono altri due punti emersi oggi. Il primo riguarda la creazione della “Bussola difesa”. I leader dell'Ue hanno approvato questo strumento che avrà il compito di fornire una direzione e una visione comune in materia di sicurezza e difesa nei prossimi 5-10 anni. “È in parte strategia, in parte piano d'azione", spiega il Consiglio europeo.

Il secondo tassello ha riguardato invece nuove possibili sanzioni. Gli stati membri hanno infatti esaminato le azioni intraprese fino ad ora contro la Russia e la Bielorussia e sottolineato la disponibilità ad adottare misure aggiuntive e a fermare qualsiasi tentativo di aggirare le sanzioni (vendita dell’oro russo).

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Giorgia Pacione Di Bello