Export in calo, Yuan in calo, conti in calo. I numeri della Cina in crisi
Pechino (che non sarà al G20 in India) continua ad accumulare indicatori economici negativi, con effetti su tutto il mondo
Un G20 senza uno dei due Big. Al vertice di sabato e domenica a New Delhi Joe Biden non potrà stringere la mano a Xi Jinping. Il presidente cinese, senza alcuna spiegazione ufficiale, salterà il G20 indiano. È la prima volta da quando è diventato presidente della Repubblica popolare cinese. Il motivo? Potrebbe essere cercato nei dati economici del Dragone che peggiorano e deteriorano la leadership di Xi in casa. L’economia di Pechino va male, peggio delle aspettative e quando la seconda economia mondiale ha un problema, non resta certo nei confini asiatici.
Gli ultimi dati sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso e avrebbero tenuto lontano Xi da New Delhi. Le esportazioni cinesi sono diminuite ad agosto 2023 dell'8,8% su base annua (il quarto mese consecutivo di calo) e le importazioni sono scese del 7,3% (il settimo calo quest'anno). A luglio le esportazioni erano scese del 14,5% e le importazioni del 12,4%. Il surplus commerciale della Cina è sceso a 68,36 miliardi di dollari ad agosto 2023 rispetto a 78,65 miliardi di dollari di un anno fa. È lontano l’obiettivo di crescita del 5%. Gli investimenti diretti stranieri sono scesi in un anno dell’84%.
Per non parlare del caos del settore immobiliare (i problemi di Evergrande ne sono solo la punta dell’iceberg) e del peggioramento del tasso di disoccupazione. Quello generale è al 5,3%, ma quello giovanile a luglio ha sfondato quota 21,3%. Un record storico, tanto che da quel momento le autorità hanno deciso di non pubblicare più i dati. Questa settimana, infine, lo yuan ha toccato i minimi, quota 7,3259. Mai così basso negli ultimi 16 anni. Dopo lo stop della politica zero Covid gli economisti avevano previsto un ritorno alla corsa dell’economia cinese. E invece, dato dopo dato, risultato dopo risultato, da luglio la Cina è entrata in deflazione.
Secondo molti analisti gli anziani del Partito comunista incolperebbero Xi Jinping di questo declino economico e quindi “non meritevole” di rappresentare Pechino al tavolo del G20. Un declino economico che arriva in un momento geopolitico particolarmente delicato. La Cina si sta posizionando nei suoi rapporti storici con la Russia e sta lavorando a quelli con gli Stati Uniti per la questione Taiwan. Un Dragone in difficoltà economica potrebbe avere due strade, opposte. Chiudersi e diventare più ostile al mondo occidentale, avvicinandosi alla Russia. O, più probabile, un’economia cinese in crisi potrebbe avere ancora più bisogno di Europa e Stati Uniti e quindi rilanciare le relazioni raffreddatesi negli ultimi tempi. Va in questa direzione il commento del presidente americano Biden all’assenza di Xi Jinping in India: "Sono deluso... ma lo vedrò”.