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Economia

Gamification e lavoro: i punti di forza

Tutti gli aspetti positivi del trasformare una application in una vera e propria esperienza in grado di coinvolgere i candidati con tecniche di gioco

Cosa hanno in comune il gioco e la ricerca di lavoro? Il divertimento con l’invio di una candidatura? Apparentemente nulla!
Il lavoro è una questione seria e, come tale, sembra distante dagli elementi tipici del mondo ludico, ma in realtà non è proprio così. Fatta salva l’importanza - oltre che la serietà - del tema lavoro, nell’ambito HR sta prendendo piede una forma innovativa di ricerca dei candidati, ispirata all’intrattenimento. Una modalità che ha l’obiettivo di ingaggiare giovani job seeker appartenenti alla Generazione Millennial e, in quanto tali, amanti delle sfide e abituati a interagire sui social.

Si chiama Gamification e rappresenta la tendenza che trasforma una “semplice” application in una vera e propria experience in grado di coinvolgere i candidati e a testarne competenze e conoscenze attraverso un percorso fatto di prove che prendono spunto dalle tecniche di gaming.

Ne abbiamo parlato con Filippo Negri, Co-founder di Glickon, una piattaforma di gioco per candidati e dipendenti; un trivia-game dove sfidare amici, colleghi ed altre persone per mostrare le proprie competenze e passioni ed entrare in contatto con nuove opportunità di lavoro o sviluppare la propria carriera.

Qual è il valore aggiunto per il job seeker che sceglie di stabilire un primo contatto con l’azienda dei suoi sogni attraverso questa modalità invece che con i metodi “classici” (es. application sul sito aziendale, autocandidatura, etc..)?
Prima di tutto è divertente. Chi può dire di essersi mai divertito a compilare un form o ad inviare la propria candidatura? La ricerca del lavoro o l'invio della propria candidatura è molto spesso un processo lungo, noioso e ripetitivo, sia che questo avvenga dai siti careers o dalle principali piattaforme di ricerca del lavoro. I Millennials in particolare sono lontani da queste modalità e per questo le aziende fanno fatica ad entrare in contatto con loro. Nella nostra piattaforma invece il primo punto di contatto tra un candidato e l'azienda è un gioco. Partecipando al gioco si ha la possibilità di conoscere meglio le aziende e le competenze richieste per le  loro offerte di lavoro. Ogni volta che si partecipa ad un gioco e si viene messi alla prova è come se si imparasse qualcosa. Alla fine del gioco si riceve sempre un feedback sul proprio punteggio e quindi anche sulle probabilità di essere chiamato per un colloquio. Infine è un processo meritocratico; indipendentemente dal voto di laurea i migliori hanno più possibilità di essere notati dalle aziende. 

Ha una storia “di successo” da raccontarci?
Diverse persone hanno trovato lavoro anche grazie a Glickon partecipando al gioco e mostrando le loro competenze, soprattutto nel settore ICT. Il gioco ha molto spesso un reward che per alcuni può essere un colloquio o un posto di lavoro e per altri un’occasione di incontrare di persona un manager in azienda o vincere una borsa di studio. A questo proposito, Annalisa Lucarelli, Head of Recruiting & Employer Branding di EY Italia ha dichiarato: “Da sempre attenta alla selezione di talenti, EY crede fortemente in un modello di selezione basato sul merito prima ancora del CV. Con il trivia game di Glickon vogliamo entrare in contatto con giovani che abbiano passione per il lavoro di consulenza e voglia di mettere in gioco il proprio talento. In questo modo abbiamo ad esempio selezionato un pool di studenti che parteciperà ad alcune sessioni del nostro Master in business advisory e tante altre sorprese abbiamo in serbo nei prossimi mesi”.

Quali scenari possono aprirsi nel prossimo futuro per la Gamification?
La gamification sarà sempre più al centro dei processi HR. Il gioco innesca un coinvolgimento totale e diretto di cui le aziende hanno estremamente bisogno, sia per attrarre e valutare candidati sia per creare coesione tra i propri dipendenti. Nel mondo HR una delle principali esigenze delle aziende in questo momento è quella di conoscere la propria organizzazione al di là di quanto è stato stabilito nell'organigramma. Ogni giorno la vita dell'azienda si svolge per cerchi concentrici e condivisione di informazioni e competenze fra le persone. Con Glickon abbiamo iniziato a far giocare i dipendenti di alcune aziende e stiamo osservando queste relazioni dando vita a un nuovo modo di concepire la propria organizzazione ed organizzare team e progetti. Siamo solo all'inizio, ma nel futuro del mondo del lavoro il gioco avrà sicuramente un ruolo centrale. 

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Giordano Fatali

President & Founder di HRC Academy, il Network dei Direttori del Personale con oltre 400 tra le più grandi e prestigiose aziende italiane e multinazionali, è stato Direttore del Personale e HR Manager in Todini Costruzioni Generali, TAV-Gruppo Ferrovie dello Stato e Gruppo Buffetti, nonché Business Consulting Manager in Mercuri Urval, Arthur Andersen Mba e Coopers & Lybrand. In venti anni di esperienza si è sempre occupato di Mercato del Lavoro e scenari economici, sia come analisi delle dinamiche occupazionali in atto nel nostro Paese, sia dal punto vista politico-istituzionale ponendosi come interlocutore privilegiato con i più importanti esponenti del Paese. Ad oggi si occupa anche di Executive Search mirata sugli HR Director. Negli ultimi dieci anni ha curato numerose rubriche, in tv e sulla carta stampata, dedicate ai temi del lavoro. È autore di cinque libri di ambito manageriale e il sesto è in uscita

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