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Green deal addio e l’industria europea torna a crescere dopo tre anni. Migliora la Germania

Green deal addio e l’industria europea torna a crescere dopo tre anni. Migliora la Germania

L’abbandono delle follie green e il mini-euro stanno dando i loro frutti. L’indice PMI sulla produzione industriale dell’area euro torna positivo, registrando 50,7 punti a marzo, rispetto ai 48,9 punti di febbraio. La soglia dei 50 punti è discriminante: sopra indica un’economia in buona salute, sotto segnala rallentamento, se non addirittura recessione. Con questo risultato, l’Eurozona raggiunge i massimi da quasi tre anni, secondo Standard & Poor’s Global. A trainare il convoglio è l’industria tedesca, dove l’indice, pur restando ancora nella zona grigia, è salito a 48,3 punti, segnando il livello più alto degli ultimi 31 mesi.

“Proprio con l’inizio della primavera potremmo vedere spuntare i primi germogli di una rinascita del manifatturiero”, commenta Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank. “Il sistema industriale europeo ha registrato un’espansione della produzione per la prima volta da marzo 2023”. Male invece la Francia, ferma a quota 47. A febbraio era a 45, quindi anche in questo caso si notano segnali di recupero.

“Gli entusiasmi potrebbero essere frenati dal pensiero che il miglioramento registrato dal manifatturiero sia solo un fattore temporaneo dovuto all’ondata di importazioni dagli Stati Uniti, causata dal timore dei dazi doganali”, avverte. In pratica, il balzo di marzo potrebbe essere seguito da una speculare contrazione quando i blocchi commerciali entreranno in vigore.

“Eppure, considerando l’intenzione dell’Europa di fare enormi investimenti sulla difesa e le infrastrutture (la Germania ha approvato solo la scorsa settimana uno storico pacchetto fiscale equivalente), la speranza di una ripresa più duratura sembra ben fondata”.

Nel frattempo, lo sviluppo dei prezzi nel terziario, che è sotto stretta osservazione della BCE, “sarà una buona notizia per le ‘colombe’ delle politiche monetarie. Sia quelli di vendita che di acquisto hanno rallentato la tendenza al rialzo dei mesi precedenti”, prosegue l’economista.

Va infine tenuto conto che, rispetto agli inizi del 2023, la produzione industriale della Germania è crollata di circa l’8%, e che quindi “ha potenzialmente molto da recuperare”.

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