Il costo della Brexit per l'Europa: 10 miliardi l'anno
È quanto mancherà al bilancio della UE dopo l'uscita del Regno Unito. Quasi pronta la strategia di recupero: nuove entrate e tagli alla spesa
Il conto della Brexit, prima ancora di essere salato per la Gran Bretagna (si parla di 100 miliardi), è salato (eccome) anche per i 27 Paesi della UE. Dal 2020 si apre un ammanco da 10-11 miliardi di euro all'anno per il bilancio che, se moltiplicato per il prossimo periodo di programmazione finanziaria di 5-7 anni, raggiunge i 50-70 miliardi. Lo ha calcolato la Commissione Ue in un suo documento (paper) di riflessione. A farne le spese rischiano di essere regioni e agricoltura: l'unico modo per poter finanziare le nuove priorità Ue tra cui migranti, difesa comune e lotta al terrorismo, è infatti il taglio dei fondi di coesione e per la politica agricola comune, a oggi le voci principali del bilancio Ue.
"I tagli saranno necessari nei prossimi 10 anni" perché "non possiamo far finta che niente sia cambiato con la Brexit", ha dichiarato il commissario al Bilancio Guenther Oettinger, spiegando che "mancheranno 10-11 miliardi ogni anno al bilancio Ue, perchè la Gran Bretagna era un contributore netto". Il paper di riflessione non fa giri di parole: "Lo status quo non è un'opzione, dovranno essere fatte scelte dure".
Due le piste da seguire per far quadrare i conti: l'aumento delle entrate, con risorse proprie come quelle proposte da Mario Monti ("Carbon tax", tassa sui visti d'ingresso nell'Ue, signoraggio delle banconote), e il taglio e la razionalizzazione della spesa. Bruxelles prevede riduzioni e revisioni ai fondi di coesione e all'agricoltura. Nel solo caso di un'Ue più integrata c'è un aumento per la Pac mentre sul fronte coesione si aggiungono fondi per l'Europa sociale.
Nessun taglio ulteriore al personale Ue, invece, già ridotto del 5% negli anni della crisi, in quanto "metterebbe a rischio il buon funzionamento delle istituzioni". La Commissione propone anche di passare dagli attuali bilanci da 7 anni a 5, oppure a 5 più 5, per avere più flessibilità sulle nuove necessità. In ogni caso Bruxelles rinvierà da fine anno a metà 2018 la sua proposta per il prossimo bilancio Ue perchè, ha spiegato Oettinger, "a quel punto conosceremo quali saranno le conseguenze finanziarie della Brexit".