Il mercato auto non si riprende. La Ue verso nuove regole e l'annullamento delle multe
Le vendite auto in Europa continuano a calare. Finalmente la Commissione europea ha deciso di correre ai ripari annunciando un tavolo che dovrà riesaminare le regole sulla transizione energetica. La situazione del mercato si sta progressivamente aggravando.
A novembre, secondo i dati Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), le immatricolazioni sono diminuite dell'1,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, con impatti significativi in Paesi chiave come Francia e Italia. La Francia ha registrato un forte calo del 12,7%, seguita dall'Italia con una contrazione del 10,8%, mentre la Germania è rimasta sostanzialmente stabile (+0,5%). L'unico mercato che ha mostrato una crescita positiva è stato quello spagnolo, con un incremento del 6,4%.
Questi dati si inseriscono in un quadro più ampio di rallentamento per l'intero 2024, con una crescita complessiva delle immatricolazioni che si è fermata a un modesto +0,4%, con un totale di 9,7 milioni di unità vendute. Cadono le immatricolazioni di auto elettriche, diminuite del 9,5% a novembre, raggiungendo solo 130.757 unità. Anche le ibride “alla spina” hanno visto un calo significativo, pari all'8,8%.
Tutto questo significa che il mercato si sta ribellando all’ideologismo verde imposto dalla Ue. Se ne sono accorti anche a Bruxelles. In risposta a questa situazione complessa, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato l'avvio, a gennaio, di un "Dialogo Strategico" sul futuro dell'industria automobilistica. Il tavolo si concentrerà sulla creazione di strategie per garantire la competitività globale della produzione automobilistica in Europa, puntando su innovazione, digitalizzazione, decarbonizzazione e il rafforzamento della resilienza del settore. Il dialogo sarà inclusivo, coinvolgendo non solo le case automobilistiche e i fornitori di infrastrutture, ma anche sindacati, associazioni imprenditoriali e altri attori chiave della filiera automobilistica.
Anche a Bruxelles sembrano aver preso atto che la crisi del settore auto è aggravata dalla difficoltà di adattamento alle nuove normative ambientali, che vedono l'Unione Europea impegnata nella promozione di una mobilità sempre più sostenibile. Tuttavia, mentre la transizione verso l'elettrico è fondamentale per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici dell’UE, le difficoltà economiche dei produttori e la contrazione delle vendite pongono seri ostacoli alla crescita delle auto elettriche.
La situazione sta suscitando preoccupazione a livello politico, con voci che si levano contro l’eventualità di nuove sanzioni per le case automobilistiche che non raggiungono gli obiettivi di vendita di veicoli ecologici. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha recentemente sottolineato che, in un momento così difficile per l'industria, non ha senso penalizzare ulteriormente le aziende con multe per mancato raggiungimento degli obiettivi. Le case automobilistiche stanno infatti affrontando enormi difficoltà legate agli investimenti necessari per la transizione verso l'elettrico, e le sanzioni potrebbero minare la loro capacità di investire in innovazione.
Il Dialogo Strategico rappresenta dunque un passo importante per garantire che l'industria automobilistica europea non solo sopravviva alla transizione, ma esca da questa trasformazione rafforzata, capace di guidare l'innovazione globale nel settore della mobilità sostenibile. Sarà cruciale monitorare gli sviluppi di questo tavolo di discussione, per comprendere se e come l'Europa riuscirà a mantenere la sua posizione di leadership nel mercato automobilistico globale, mentre affronta le sfide economiche e ambientali del futuro.
Se l'Europa riuscirà a trovare un equilibrio tra sostenibilità e competitività, potrà non solo evitare il declino del settore, ma anche diventare un modello di riferimento per la mobilità del futuro, capace di coniugare innovazione tecnologica e responsabilità ambientale.