Iran-Europa, le 7 aziende con i contratti migliori
Accordi d'oro per Airbus, Danieli, Saipem, Peugeot, Total, Aéroports de Paris et Bouygues e Vinci
È stata una missione di grande successo quella del presidente iraniano Hassan Rouhani in Europa. Come ha calcolato il quotidiano britannico Guardian, in quattro giorni sono stati firmati accordi per un valore complessivo di 40 miliardi di euro.
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Sono 7 le aziende che si sono ritrovate a beneficiare di più dall'annullamento delle sanzioni economiche nei confronti della Repubblica Islamica: Airbus, Danieli, Saipem, Peugeot, Total, Aéroports de Paris et Bouygues e Vinci.
Per cominciare a rinnovare la propria flotta aerea, Teheran ha chiuso un accordo con Airbus dal valore di 22 miliardi di dollari. I primi 118 velivoli (tra cui ben 12 Airbus A380s, gli aerei più grandi del mondo) arriveranno dagli europei, ma visto che Rouhani ha specificato che al paese di aerei ne serviranno almeno 500, gli americani di Boeing hanno iniziato a chiedersi se non valga la pena di approcciare Teheran in maniera più diretta.
Anche gli italiani di Danieli non possono certo lamentarsi: la multinazionale di Udine leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici ha firmato un contratto di 5,7 miliardi di euro per la fornitura di macchinari di vario tipo.
A Saipem, invece, la controllata di Eni che si occupa della costruzione di infrastrutture per idrocarburi, è stato affidato l'incarico di ristrutturare gli impianti iraniani di Pars Shiraz e Tabriz. Per 3,5 miliardi di euro.
400 milioni di euro li incasserà Peugeot grazie a una joint-venture che porterà i francesi a produrre tre dei loro modelli con l'aiuto di Khodro, il più grande produttore di automobili iraniano. Le due aziende dovrebbero riuscire a mettere sul mercato circa 100mila vetture all'anno a partire dal 2017.
Il colosso francese degli idrocarburi Total, invece, si è assicurato il diritto di importare dall'Iran 200mila barili di greggio al giorno, mentre il consorzio Aéroports de Paris et Bouygues è stato incaricato della costruzione di un secondo terminal presso l'Aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran. Vinci Airports, infine, si occuperà della realizzazione di un nuovo terminal per il secondo aeroporto nazionale, quello di Shahid Hashemi Nejad, a Mashhad, nel nord-est del paese.
Se questi accordi dimostrano che la voglia di fare affari con l'Iran è tanta, non tutti sono d'accordo sul fatto che Teheran sia un interlocutore affidabile. È evidente che Italia e Francia hanno scelto di dare fiducia a Rouhani. Se il loro ottimismo non verrà smentito, è molto probabile che presto tanti altri paesi decideranno di seguire l'esempio di Roma e Parigi.