L’Irlanda ha un surplus: 8,6 miliardi che non sa come usare
(Ansa)
Economia

L’Irlanda ha un surplus: 8,6 miliardi che non sa come usare

Il boom delle entrate fiscali dalle multinazionali ha portato Dublino alla ricchezza, ma la sfida è investire senza innescare inflazione e nuove disuguaglianze sociali

L’Irlanda è davanti a un paradosso di lusso. È diventata un Paese ricco, con un surplus di 8,6 miliardi di euro previsto per il 2024, spinto dalla generosa tassazione alle multinazionali che quindi sono arrivate qui a frotte. Ma non sa come usare la ricchezza inaspettata senza surriscaldare l’economia interna e quindi rischiare di ricadere nel passato (dieci anni fa il salvataggio necessario che ora sembra fantascienza). E intanto vive con due Paesi in uno: dove i servizi alla persona e le infrastrutture restano concentrati in poche aree e dove un bambino su sette vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà.

A fronte di circa 5milioni di abitanti l’Irlanda ha un Pil che negli ultimi anni è cresciuto ad un ritmo senza precedenti, addirittura cinque volte più veloce delle aspettative nel 2023. Questa impennata è in gran parte dovuta ad una tassazione particolarmente vantaggiosa per le multinazionali, che ha reso Dublino un rifugio fiscale per le grandi aziende tecnologiche e farmaceutiche. Nonostante un recente aumento dell'aliquota fiscale dal 12,5% al 15%, l'Irlanda ha mantenuto la sua attrattiva e le entrate fiscali nel 2023 hanno raggiunto i 23,8 miliardi di euro. Si prevede che toccheranno i 24,5 miliardi di euro nel 2024. Entrate che però il governo ritiene volatili e temporanee.

E così Dublino non sa come utilizzare al meglio e in sicurezza questo surplus di 8,6 miliardi di euro previsto per il 2024 (inchiesta del Financial Times). Cautela sembra essere la parola d’ordine. Quindi? L’esecutivo ha scelto di destinare una parte significativa del surplus a fondi sovrani per affrontare le future sfide, come il cambiamento climatico, l'invecchiamento della popolazione e la necessità di investimenti infrastrutturali. Entro il 2035, si prevede che oltre 100 miliardi di euro del surplus saranno canalizzati in questi fondi. Usarli ora, teme l’esecutivo, rischierebbe di surriscaldare l’economia e portare di nuovo fuori controllo l’inflazione, che nel 2022 è arrivata al 9,2%.

Ma in un Paese ricco, che vanta un surplus di 8,6 miliardi di euro nelle casse statali, una parte significativa dei cittadini vive avendo bisogno di miglioramenti di base. Dalla crisi abitativa (i prezzi delle abitazioni sono alle stelle) alla necessità di migliorare le infrastrutture energetiche, sanitarie e di trasporto. Con le elezioni politiche vicine (2025) il governo potrebbe essere tentato di aumentare la spesa pubblica per rispondere alle richieste sociali. Si parla di una manovra finanziaria che potrebbe arrivare ad un aumento della spesa di 6,9 miliardi di euro e ulteriori misure fiscali per 1,4 miliardi di euro. La sfida è chiara: trovare un equilibrio tra risparmio prudente e investimenti necessari, assicurando che questa abbondanza finanziaria non si traduca in una nuova stagione di disuguaglianze e insoddisfazione sociale.

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Cristina Colli