Isee 2025: esclusi i Titoli di Stato fino a 50mila euro. Cosa cambia per le famiglie?
Ansa
Economia

Isee 2025: esclusi i Titoli di Stato fino a 50mila euro. Cosa cambia per le famiglie?

Effetti su alcuni contributi economici. Previsti l’aumento dell’importo dell’Assegno Unico e più accesso a bonus nido e nuovi nati. Il decreto firmato dalla premier cambia anche le regole per i nuclei con persone con disabilità

Cambia l’Isee nel 2025. Escono dal calcolo i titoli di stato, fino a massimo 50mila euro. E per molte famiglie questo vuol dire: più accesso ad alcuni bonus e contributi più alti, a partire dall’importo dell’assegno unico. La presidente del Consiglio ha firmato il decreto (Dpcm) che esclude dal conteggio il valore di titoli di Stato come BoT, CTz, BTp, CcT, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale.

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è determinante per l’accesso a numerose prestazioni sociali agevolate e contributi economici e stabilisce inoltre anche l’entità della somma che si riceve. Cosa succede con l’esclusione dei titoli di Stato? L’Isee si ridurrà sensibilmente per molte famiglie che potranno così accedere a una serie di bonus e prestazioni sociali, dalle quali si era magari escluse. E avrà conseguenze anche sugli importi percepiti in alcuni casi.

A risentirne maggiormente sarà l’Assegno unico universale che sarà più vantaggioso per i genitori che avranno un Isee più basso con il nuovo conteggio. Una famiglia con reddito netto di 40mila euro, casa di proprietà e risparmio in Titoli per 50mila euro, finora aveva un Isee di 24.256 euro, ma con le nuove regole l’Indicatore scenderà a 20.685 euro. In questo scenario, l’Assegno unico passerà da 189 a 211 euro mensili. La misura comporterà un incremento medio dello 0,23% delle spese pubbliche, secondo la relazione tecnica allegata al Dpcm, con un costo stimato di 44 milioni di euro, già previsto dalla legge di bilancio. L’impatto sarà particolarmente rilevante per l’Assegno unico, mentre più contenuto per le altre agevolazioni, come il bonus nido e il bonus psicologo.

Oltre ai titoli di Stato, cambia anche il calcolo per le famiglie con persone disabili. Vengono esclusi dal reddito infatti trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, con un incremento della scala di equivalenza pari a 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente.

A questo si uniscono le novità introdotte già dalla Manovra. Nel calcolo dell’Isee non si tengono più in conto le somme percepite tramite l’Assegno unico universale nel 2023 per accedere al bonus nido e al nuovo bonus da mille euro per i nuovi nati. Anche in questo caso, dunque, l’Isee sarà più basso e quindi la platea di chi avrà diritto al contributo potrebbe ampliarsi.

Cosa succede agli Isee già fatti? Il decreto prevede una disciplina transitoria e quindi i documenti già rilasciati resteranno validi fino alla scadenza, ma le famiglie potranno richiedere una nuova attestazione, secondo le regole aggiornate, per beneficiare subito delle novità. Il decreto passa ora alla Corte dei conti per la registrazione e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Una volta in vigore per gli enti interessati (come l’Inps) ci saranno 30 giorni per rendere operative le novità per le famiglie.

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Cristina Colli