Iva e professionisti: in arrivo nuove regole
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Iva e professionisti: in arrivo nuove regole

Per questa categoria di contribuenti non si applicherà più lo split payment, che prevede il pagamento diretto dell’imposta indiretta da parte della pa

Buone notizie per tutti i professionisti che lavorano con la pubblica amministrazione. Grazie ad un emendamento alla legge di stabilità a firma degli onorevoli Andrea Mazziotti e Gianfranco Librandi, per tutti loro infatti non sarà più applicato il cosiddetto regime di split payement dell’Iva nel caso di lavori svolti per enti pubblici.

Ricordiamo che il regime in questione, introdotto con l’obiettivo di combattere fenomeni di evasione fiscale, prevede che la pubblica amministrazione invece di pagare l’Iva per una prestazione al fornitore (impresa o professionista che sia), debba versarla direttamente allo Stato. Una modifica sostanziale dunque della normale procedura che prevede invece che l’Iva sia versata prima al fornitore, che poi a sua volta la rigira allo Stato, trattenendo la parte che può scaricare, o andando in questo modo anche a compensare eventuali crediti con il fisco.

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Ebbene, la nuova procedura, valida come detto solo per prestazioni svolte per conto di enti pubblici, era stata definita fortemente penalizzante da parte dei professionisti. Per migliaia e migliaia di architetti, geometri, ingegneri e commercialisti che abitualmente svolgono attività per conto della pubblica amministrazione, sarebbe infatti venuta a mancare una fonte di finanziamento che spesso viene impiegata per far fronte agli impegni di breve periodo. Una sorta di taglio di una liquidità immediata che per molti professionisti, in un periodo di crisi come quello attuale, risulta molte volte determinante per far fronte a spese immediate.

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Da qui la protesta forte che in questi giorni si era alzata contro questa nuova procedura. Ora però arriva l’emendamento sopra citato che dunque escluderà professionisti e altri prestatori d’opera dalle nuove regole, lasciando l’applicazione dello split payement solo a carico delle imprese.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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