Jobs Act, le novità con gli ultimi decreti attuativi
Più facilità nei controlli a distanza sui dipendenti, nuove regole per la cassa integrazione e per le dimissioni. Si completa così la riforma del lavoro
Il percorso del Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi, è giunto al capolinea. Oggi, infatti, sono stati approvati dal consiglio dei ministri gli ultimi decreti attuativi della legge, che introducono nuove regole sui controlli a distanza dei lavoratori, sulla cassa integrazione, sulle politiche contro la disoccupazione, sulle ispezioni di lavoro. Ecco, di seguito, una panoramica sui cambiamenti all'orizzonte.
Controlli a distanza
Con i decreti di oggi, sarà possibile per le aziende effettuare controlli a distanza sui lavoratori (per esempio sugli accessi o le presenze) attraverso gli strumenti elettronici come i computer, i tablet, i cellulari o i badge dati in dotazione al dipendente. Prima era necessaria una preventiva autorizzazione sindacale. L'obbligo di autorizzazione resterà solo per i controlli con la telecamera. Le attività ispettive dovranno avvenire però nel rispetto delle norme sulla privacy. In altre parole, i dispositivi controllati dovranno contenere soltanto applicazioni che servono al lavoro per il quale gli stessi dispositivi sono stati dati in dotazione al lavoratore. Inoltre, il dipendente deve essere comunque informato della possibilità di subire in futuro delle ispezioni da parte dell'azienda.
Semplificazioni e dimissioni in bianco
Saranno semplificate le procedure per le dimissioni dei dipendenti delle aziende, che avverranno su moduli telematici numerati e predisposti dal Ministero del Lavoro. L'obiettivo di questa procedura è anche contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco. Si tratta di un abuso commesso da alcune imprese ai danni dei lavoratori, ai quali viene chiesto di firmare preventivamente (al momento dell'assunzione), una lettera di dimissioni che viene poi utilizzata in caso di bisogno (per esempio quando una dipendente resta incinta, in modo da costringerla ad andarsene). Altre semplificazioni ci saranno anche nella salute e sicurezza sul luogo di lavoro, con l'eliminazione del registro degli infortuni.
Cassa integrazione
Viene stabilito un limite di 24 mesi per l'utilizzo della cassa integrazione guadagni (cig) in un quinquennio mobile. Se però l'azienda ricorre anche ai contratti di solidarietà, il limite temporale massimo per il ricorso (cumulato) alla cig e alla solidarietà è di 36 mesi nell'arco di un quinquennio. I contributi per finanziare la cassa integrazione verranno modulati in base al grado di utilizzo, con un sistema bonus/malus. Le aziende che ricorrono maggiormente alla cig pagheranno di più. Nello specifico, ci sarà un contributo d'uso aggiuntivo pari al 9% della retribuzione persa quando la cassa integrazione viene utilizzata per un arco di tempo fino a 12 mesi in un quinquennio mobile. La contribuzione addizionale sale al 12% per l'utilizzo fino a 2 anni e al 15% per chi ricorre alla cig fino a 3 anni. Per la cassa integrazione ordinaria (cigo), ci sarà però una rimodulazione delle aliquote contributive a carico delle aziende, con una loro riduzione nell'ordine del 10%. Nasceranno dei fondi di solidarietà bilaterali (tra imprese e sindacati) che erogano delle prestazioni simili alla cassa integrazione nelle piccole aziende con un organico compreso tra 6 e 15 dipendenti (oggi escluse dall'accesso alla cig).
L'Agenzia per il lavoro
Nascerà una nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal) che coordinerà tutta la rete di servizi per i disoccupati (formazione, collocamento, ammortizzatori sociali), oggi svolte dall'Inps, dalle Regioni, dalle Province, dall'Inail e da diversi enti pubblici. Il nuovo Ente diventerà operativo il 1° gennaio 2016 e avrà un organico snello (meno di 400 dipendenti) visto che i Centri per l'Impiego rimangono comunque in capo alle Regioni. Il ruolo dell'Agenzia sarà dunque di coordinamento delle politiche che avvengono sul territorio per la fomazione e il reiserimento dei disoccupati nel mercato del lavoro.
Ispezioni unificate
I controlli sulla sicurezza e regolarità del lavoro oggi eseguiti da Inps e Inail saranno unificati sotto un unico organismo. Si chiamerà l'Ispettorato Nazionale del Lavoro e accorperà una parte del personale dei due enti da cui ha ereditato le funzioni.
Stretta sulle collaborazioni
Non va dimenticato che nel giugno scorso sono stati approvai dal governo altri decreti attuativi per il riordino dei contratti precari.Il primo stabilisce che, dal primo gennaio 2016, le collaborazioni a progetto (co.pro) vengono assimilate al lavoro dipendente. Non sarà possibile sottoscrivere contratti di questo tipo, fatta eccezione per quelli già in essere che andranno fino alla scadenza. Resteranno in vigore anche le collaborazioni regolate da accordi collettivi di lavoro (come quelle esistenti nei call center e nel settore delle ricerche di mercato).
Limiti per i contratti a termine
Le aziende non potranno assumere a tempo determinato un numero di lavoratori superiore al 20% dell'organico totale, a meno che i contratti collettivi di lavoro non prevedano regole diverse. Questo vincolo del 20% non vale per le start up innovative e quando le aziende assumono un dipendente con più di 50 anni.
Voucher sino a 7mila euro
Sale da 5mila a 7mila euro il tetto massimo di reddito che si può conseguire con i voucher, cioè con i buoni-lavoro (da 10 euro l'uno) destinati a remunerare le prestazioni saltuarie e accessorie (per esempio i piccoli lavoretti domestici o le baby-sitter).
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Somministrazione
I lavoratori inquadrati con un contratto su somministrazione (ex-interinali) potranno essere assunti a tempo indeterminato dalla loro agenzia, che potrà così collocarli di volta in volta in aziende diverse. Le imprese non potranno però fare ricorso a un numero di lavoratori su somministrazione a tempo indeterminato superiore al 20% dell'organico, anche se non dovranno indicare più la causale, cioè il motivo per cui hanno fatto ricorso a questi inquadramenti. Su tali punti, i contratti collettivi di lavoro possono stabilire regole diverse da quelle contenute nel Jobs Act.
Demansionamento
Durante una ristrutturazione o riorganizzazione, l'azienda potrà mutare unilateralmente le funzioni di un lavoratore, destinandolo a mansioni di grado inferiore a quelle che svolgeva in precedenza. Questo cambio di posizione (demansionamento) non potrà però comportare una riduzione di stipendio (tranne che per i compensi straordinari o i bonus).
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Congedi parentali
Il congedo parentale facoltativo (retribuito con il 30% dello stipendio) potrà essere chiesto fino a che il bambino non compie 6 anni (oggi il limite è fissato a 3 anni). Il congedo non retribuito, invece, potrà essere chiesto fino a che il figlio non compie i 12 anni (contro gli 8 anni di oggi) . Inoltre, il congedo parentale potrà essere goduto a ore, trasformando cioè l'orario pieno in un part-time.
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