La cucina italiana, il nostro food, un successo economico con numeri da record
Mentre il mercato della cucina made in Italy è in costante crescita, si intravede la possibilità del riconoscimento a patrimonio immateriale dell'Unesco
La cucina italiana nel mondo vale 228 miliardi. Ci sono anche i numeri ora dalla parte del “come si mangia in Italia non si mangia da nessuna parte!”. Numeri che fanno da volano alla candidatura della cucina made in Italy come patrimonio immateriale dell'Unesco e che spiegano anche il record delle esportazioni agroalimentari italiane (31,7 miliardi nel corso dei primi sei mesi del 2023).
Nel mondo il mercato della cucina italiana è cresciuto dell’11% con un giro d’affari di 228 miliardi di euro, che fa tornare ai livelli pre-Covid (236 miliardi nel 2019). I dati sono del rapporto di Deloitte Foodservice Market Monitor 2023 che evidenzia come la cucina Made in Italy sia riuscita in un’azione potente di penetrazione, rappresentando nel mondo il 19% nel mercato dei ristoranti tradizionali. E la maggior parte dei ristoranti tricolori in giro per il Pianeta sono posizionati come Value-for-money, cioè con un buon rapporto tra qualità e prezzo. I ristoranti tradizionali in Italia sono quasi la metà (46%). Questo ci rende primi in Europa e sesti nel mondo come dimensioni in questo mercato. La crescita del Foodservice coinvolge tutto il mondo (2600 miliardi di euro) e le catene giocano un ruolo fondamentale nella spinta (+19.4%). In questo l’Italia è in controtendenza. Nella cucina Made in Italy le catene rappresentano solo il 9%, anche se nel corso dell’ultimo anno è stato registrato un incremento del 44,4%.
Cosa ci dicono e ci diranno questi numeri? Non è solo una conferma gastronomica, del ruolo fondamentale che la cucina italiana svolge nel panorama culinario mondiale. “I numeri dimostrando che il settore della gastronomia italiana è in costante evoluzione e rimane una risorsa di grande valore per la nostra economia", ha commentato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Basta guardare alle esportazioni agroalimentari. Spinte dal successo della cucina italiana nel mondo hanno toccato il record di 31,7 miliardi di euro nel primo semestre 2023 (+7,7% sul 2022). Un giro d’affari che potrebbe salire (stima Coldiretti) grazie a una vera lotta al falso mercato Made in Italy.
Forte di questi numeri la cucina italiana vede più vicino il traguardo: il riconoscimento a patrimonio immateriale dell’Unesco. Il governo ha fatto la candidatura ufficiale negli scorsi mesi. Nel dossier di presentazione la cucina italiana viene definita come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. "Le eccellenze dello stivale sono i veri ambasciatori nel mondo del nostro Paese, dove il cibo non è solo nutrimento per il corpo, ma anche cultura, arte e tradizione", spiega Massimo Spigaroli, presidente della Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy. L’anno prossimo (al massimo nel 2025) la sentenza. Un riconoscimento prestigioso, ma anche un importante tassello per l’economia italiana e per rafforzare il marchio Italia nel mondo.